Peggy & Mike Seeger - American Folk Songs For Children cover album

“Questi tre dischi sono basati su di un libro, American Folk Songs For Children, di Ruth Crawford Seeger e sono stati realizzati con l’intento di fornire un compendio sonoro allo scritto. Il libro è una straordinaria collezione compilata da una madre per il piacere dei suoi figli, due dei quali hanno inciso questi album, in parte come tributo a lei ed in parte come tributo al suo amore per la musica ed i bambini”.

Così si legge nelle note di copertina di questa monumentale opera, l’unica (e speriamo non l’ultima) di tal genere per l’etichetta Rounder di Somerville in Massachusetts.

Non è la prima volta che Mike e Peggy si cimentano con codesta particolare tematica nell’ambito del folklore americano, già nel 1957, in compagnia delle sorelle Penny e Barbara e con l’autorevole presentazione del padre Charles, realizzarono un lavoro senza eccessive pretese dal titolo American Folk Songs (Folkways FA-2005), dove comparivano alcune canzoni per bambini attinte dalla tradizione negroamericana (Jane Jane), bianca nordamericana (Five Times Five) e angloscozzese (la ninnananna Dance To Your Daddy).

Dal canto suo Mike con i New Lost City Ramblers produsse nel 1959 un’incisione similare, ma molto più impegnata di quella precedente riguardo alla ricerca e l’interpretazione, che rimane ancor oggi un punto di riferimento: Old-Timey Songs For Children (Folkways FC-7064).

Le novantaquattro canzoni che formano questa raccolta (in tre dischi indivisibili) offrono un panorama completo dei motivi coi quali i bambini americani accompagnavano (ed accompagnano) i loro giochi. È stato più volte fatto rilevare dalla psicanalisi infantile e dalla moderna pediatria che il mondo dei piccoli presenta aspetti apparentemente privi di senso ed ingenui, ma che per molti versi si avvicinano fino ad identificarsi col mondo degli adulti.

Così parecchi luoghi comuni, per esempio che “il bambino sente e capisce più di quello che normalmente si crede”, sono stati avvallati da osservazioni scientificamente condotte.
Nella stesura del libro, come nella compilazione discografica, è costantemente presente da parte dei Seegers la consapevolezza di questa sensibilità infantile riflessa nelle canzoni.

Accanto quindi a filastrocche (Juba, Rain Or Shine…), nonsense songs o cantilene prive di significato in cui le parole ricoprono una funzione esclusivamente musicale e/o ritmica (Old Joe Clark, Skip-a To My Lou…), numerosissime storielle che hanno gli animali per protagonisti (Dog Tick, Poor Old Crow …) e ninnananne (She’ll Be Coming Round The Mountain, Do, Do Pity My Cas…), troviamo brani del repertorio dei grandi come la ballata sull’eroe positivo John Henry, la militaresca l’m Going To Join The Army, il gospel When The Train Comes Along, la religiosa Mary Had A Baby, la macabra Down By The Greenwood Sidey-O etc.

Ma non si pensi che questa enciclopedia dei canti dell’infanzia sia limitata solamente al soggetto da cui il titolo; i lettori (o gli ascoltatori) interessati ai vari aspetti della tradizione musicale americana, ed indirettamente al folklore inglese, scozzese ed irlandese, troveranno qui senza dubbio materiale in abbondanza. Innanzitutto parecchie canzoni, per bambini o meno non ha nessuna importanza, erano (e sono) d’uso corrente nell’otm: mi riferisco alla già citata John Henry, Turtle Dove, Old Molly Hare, all’inglese Pretty Little Girl With Red Dress On (una curiosa simbiosi tra le ballate Child n. 1 e n. 2), a Run, Chillen, Run.

In secondo luogo, ma cosa altrettanto importante, l’accompagnamento musicale di Mike e Peggy, quando è presente, comprende tutti gli strumenti tradizionali dal dulcimer al fiddle, al banjo, alle pan pipes (flauto di Pan, con un numero variabile di canne), alla concertina inglese, all’autoharp e così via in svariate e continue combinazioni. L’incisione, considerato il tipo di musica essenziale ed immediato, è più che discreta, la confezione e le note incluse ottime, il prezzo… un po’ meno! (è comunque il valore di tre normali LP’s).

Tornando alle parole di presentazione iniziali, c’è da aggiungere che sarebbe buona cosa procurarsi il libro che a mio avviso, ed alla luce di quanto visto (la provenienza del materiale), si sarebbe dovuto intitolare molto più appropriatamente Anglo-American Folk Songs For Children. Potete comunque considerarvi fortunati se riuscirete nell’intento, trattandosi di una pubblicazione (Doubleday & Co. INC., Garden City, New York) di non facile reperibilità e di costo non indifferente. I dischi sono calorosamente raccomandati.

N.B.: Nella raccolta è presente anche The Cherry-Tree Carol, la famosa ballata religiosa inglese che porta il n. 54 nella compilazione del prof. Francis James Child (English & Scottish Popular Ballads). All’origine un adattamento dal ventesimo capitolo del vangelo apocrifo attribuito al cosiddetto pseudo Matteo (vi si narra un episodio della fuga in Egitto), è stata portata al successo tempo fa, con un intervento più chirurgico che archeologico, dal sig. Angelo Branduardi. La canzonetta Il Ciliegio, del suddetto, è solo una delle tante, troppe illuminate manipolazioni perpetrate ai danni del folklore internazionale.

Rounder 11543 (Old Time Music, 1978)

Pierangelo Valenti, fonte Mucchio Selvaggio n. 11, 1978

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