Qual è il vero Peter Case? Il folk singer ispirato e passionale di Sings Like Hell che affronta con toccante convinzione classici della folk music, del blues e popolari traditionals della musica americana o l’anonimo cantautore rock della sua ultima scialba produzione per la Geffen?
Ascoltando questo gradito ritorno per la Vanguard, una label così ricca di tradizione grazie alla quale Peter sembra voler fare un autentico bagno purificatore agli occhi del mondo, propendiamo per il musicista passionale ed autentico, un folk-singer capace di tenere la scena con voce, chitarra ed armonica così come storia e tradizione insegnano; come è sempre stato e sempre dovrebbe essere.
Prodotto da Marvin Etzioni e registrato nel piccolo studio californiano di David Vaught, Sings Like Hell ci riporta indietro nel tempo quando sensibilità e fantasia supplivano alla mancanza di mezzi, le doti artistiche erano più importanti del look e via dicendo.
Dimenticate la possibile rock-star ed il personaggio culto, ed in questa dimensione ascoltate un lavoro senza tempo dove Peter Case rinverdisce il repertorio di Arthur Crudup, Blind Lemon Jefferson e di una lunga serie di traditionals credibilmente riarrangiati.
Solo in qualche brano trova un supporto strumentale: How About You, la bella canzone di Jesse Winchester, dove dialoga con Etzioni al mandolino, Lake Of Ponchartrain e la romantica Waltz Of The Angels con il violino di Tammy Rogers, ed una rudimentale sezione ritmica in un paio di canzoni, ma Peter Case suona e ‘sings like hell’.
La sua voce, ben finalizzata, suona ancora credibile ed espressiva, capace di impersonare le storie e le emozioni di un ‘loner’ di razza.
Vanguard 79476 (Folk, Country Blues, 1993)
Luigi Busato, fonte Out Of Time n. 4, 1994