Randall Kromm fa parte di quella ampia schiera di musicisti che gravitano nell’area metropolitana di Boston, Massachussetts, zona ricchissima di folk clubs e coffeehouses dove trovano spazio da parecchi decenni generazioni di cantautori le cui ispirazioni vanno alle radici country, folk e blues del suono americano. Il Club Passim di Cambridge è uno dei luoghi in cui Randall Kromm ha affinato le sue doti di performer e ha maturato uno stile già apprezzato nel suo debutto intitolato Water Wheel. Ora Time Won’t Let Us Stay conferma quanto ottime siano le doti descrittive del nostro, quanto vivide siano le storie raccontate attraverso gli undici momenti che lo compongono, in un viaggio del cuore e della mente nel Vermont, sua seconda casa.
Poesia e umorismo pervadono la musica di Randall Kromm con quadretti che presentano luoghi e persone ricchi di sentimento e umanità. Lo scorrere delle stagioni, la vita semplice ma intensa, le emozioni della vita di tutti i giorni sono il ‘nocciolo’ delle canzoni, rivestite con abiti folk e country, ma anche con inflessioni pop o ‘adult contemporary’ sempre molto piacevoli e orecchiabili.
This Old House e le riflessioni su una vecchia casa di famiglia nel Vermont settentrionale, Road To Canada con le impressioni dei viaggi in una natura intatta e affascinante, Bluegrass Sunday, Come Back Every Sunday e Tillman’s Store con la nostalgia delle tante estati trascorse in quei luoghi e la title-track Time Won’t Let Us Stay con le riflessioni sul passare del tempo sono certamente i momenti più accattivanti, ma è il disco nel suo complesso a risultare prova positiva e da sottolineare per il fascino senza tempo di melodie semplici e naturali.
Autoprodotto (Country Folk, Folk, Singer Songwriter, 2014)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2014
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