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Una gioventù scapestrata, passata tra motociclette di grossa cilindrata e cattive compagnie. Una vita indirizzata sulla cattiva strada, poi, quando tutto sembrava ormai perso, ecco giungere dal mondo della country music ricco di valori e certezze, l’aiuto insperato, la mano tesa che ti accompagna sulla via della redenzione. Non si tratta della pessima trama di un romanzetto di serie B, ma del riassunto, seppur con notevoli enfatizzazioni, della vita di Randy Travis.

Randy Bruce Traywick, nacque il 4 maggio 1959 a Marshville, NC., un’assolata cittadina del profondo Sud dedita alla coltivazione del tabacco e della soia.
Il giovane Randy possedeva effettivamente un caratteraccio piuttosto rissoso e turbolento, ma, se da una parte aveva spesso problemi con lo sceriffo, dall’altra nutriva una sincera passione per la musica country, passione che coltivava fin dalla giovanissima età suonando la chitarra e cantando assieme al padre e ai fratelli David e Rick nei fumosi locali country del North Carolina.

L’incontro che cambiò la sua vita fu quello con Elizabeth Lib’ Hatcher, proprietaria di un nightclub di Charlotte chiamato ‘Country City Usa’. Lib intuì le grandi potenzialità canore di Randy e lo convinse a lasciare le brutte compagnie per dedicarsi full-time alla musica country.
In breve divenne la sua manager e finanziò il suo primo singolo inciso nel 1978 col nome di Randy Traywick, intitolato She’s My Woman e prodotto da Joe Stampley per la Paula Records.

Non fu un successo. Per emergere bisognava recarsi a Nashville e trovare una major disposta a rischiare su un giovane sconosciuto. La decisone fu presa: Randy, che nel frattempo si era ribattezzato Randy Ray, e Lib Hatcher si ritrovarono presto a ‘Music City’, una città che stava riscoprendo l’entusiasmo per la country music grazie al grande successo del film Urban Cowboy.

Qui nel 1982 il nostro incise un disco intitolato Randy Ray At Nashville Palace dal nome del locale dove si esibiva sul palco come cantante e, più spesso, in cucina come cuoco.
Nel frattempo Lib riuscì ad ottenere una audizione alla Warner Bros che stava cercando un talento emergente per contrastare lo strapotere di George Strait in fatto di vendite.

Il provino riuscì pienamente e la prima operazione che la Warner fece sul look del giovane Randy fu quella di cambiargli il nome in Randy Travis.
Fatto questo, bisognava debuttare con un brano di sicuro effetto e la scelta cadde su On The Other Hand che andò abbastanza bene, anche se il successo clamoroso arrivò col secondo singolo 1982.

Con l’uscita di Storms Of Life, che contiene entrambi i singoli sopracitati, il mondo della country music si accorse definitivamente di questo ragazzo del Nord Carolina dalla voce così baritonale. Gli anni ottanta videro poi l’affermarsi della stella Randy Travis grazie all’uscita di altri quattro albums sempre su etichetta Warner Bros: Always & Forever del ’87, Old 8×10 del ’88, No Holding Back del ’89 e infine il tradizionale Christmas album An Old Time Christmas ritenuto dalla critica uno degli albums natalizi più belli della storia della musica country.

Autore di moltissimi brani di successo, alcuni dei quali interpretati da altri cantanti come la famosa She’s Got The Rhythm (And I Got The Blues) che Alan Jackson incise per l’album A Lot About Livin’ (And A Little ‘Bout Love), Travis inaugura gli anni 90 con un bellissimo disco registrato con alcuni dei miti della musica. L’album si intitola Randy Travis Duets: Heroes & Friends e vede la partecipazione di George Jones, Tammy Wynette, Roy Rogers, Conway Twitty, Kris Kristofferson, Dolly Parton, Willie Nelson, Merle Haggard, Loretta Lynn, B.B. King e addirittura, nel brano Smokin’ The Hive, il nostro duetta col ‘texano dagli occhi di ghiaccio’ Clint Eastwood.

Il successo ovviamente fu mondiale e sulla scia di questo trionfo venne pubblicato High Lonesome, il 7° album della sua carriera. Nel 1993 Randy Travis pubblica Wind In The Wire, album che viene distribuito negli Usa su etichetta Warner Western, label del colosso Warner che mira a rilanciare, sotto l’abile guida di Michael Martin Murphey, la cowboy music a livello nazionale. Fanno infatti parte della Warner Western, oltre allo stesso Murphey, anche Don Edwards, The Sons Of San Joaquin e Waddie Mitchell.

Con l’uscita di This Is Me del ’94 Travis abbandona definitivamente i panni del ‘singing cowboy’ e torna a riproporre tradizionale country music, anche se proprio con questo album inizia una momentanea fase calante dal punto di vista professionale.
Anche il successivo Full Circle non si può definire proprio un capolavoro. Intendiamoci: entrambi gli albums non sono da buttare, sono andati benissimo tanto negli Usa quanto nel resto del mondo, addirittura il singolo The Box (tratto da This Is Me) è rimasto in testa alle charts per moltissime settimane, ma, a mio parere, sia This Is Me che Full Circle sanno di artefatto e sicuramente non raggiungono lo standard di Storms Of Life o di Heroes & Friends.

Probabilmente anche lo stesso Travis si accorse di tutto questo e per dare nuova linfa alle sue composizioni, decide nel 1998 di cambiare etichetta passando dalla Warner Bros alla Dreamworks Records. La scelta fu estremamente azzeccata perché il primo album su Dreamworks intitolato You And You Alone è semplicemente fantastico. Nel disco, il 13° della sua discografia, Randy Travis appare animato da nuovo entusiasmo e riesce a sfoderare tutte le sue miglior qualità: grandissima voce, bellissime canzoni sia dal punto di vista della melodia che dei testi, arrangiamenti molto orecchiabili.

Che sia un disco eccezionale non è soltanto una mia opinione. Da quanto emerge dal recente sondaggio che abbiamo lanciato attraverso il sito web della BCMAI, You And You Alone è risultato essere il disco country più bello del 1998.
Membro della Grand Ole Opry dal 1986. Randy Travis in oltre vent’anni di carriera ha inciso quattordici albums, quattro sono diventi multi-platinum, cinque di platino e due d’oro per un totale di oltre quattordici milioni di dischi venduti.

Otto di questi dischi hanno raggiunto la prima posizione nella speciale classifica di Billboard e ben venti singoli hanno raggiunto la vetta delle charts. Ha vinto due Grammy Awards, cinque Coun­try Music Association Awards, otto Academy Country Music Awards, due volte è stato nominato Vocalist of the Year dalla CMA (Country Music Association), per tre volte è stato nominato American Music Awards Favorite Male Artist e i lettori di Rolling Stones lo hanno votato come miglior artista country degli ultimi anni. Ha inoltre prodotto moltissimi dischi di artisti emergenti, fra i quali spicca il debut album di Daryle Singletary.

Oltre ad essere un cantante ricco e famoso, Randy è diventato anche un divo del cinema e della televisione, partecipando a decine di telefilms (Maverick, Young Guns, Touched By An Angel, Dead Man’s Revenge, Fire Down Below, solo per citarne alcuni) e interpretando pellicole di grande successo come The Rainmaker, tratto dal romanzo di John Grisham per la regia di Francis Ford Coppola, oppure Black Dog con Patrick Swayze.

Discografia:

Come Randy Traywick:
She’s My Woman -singolo- (Paula Records), 1978

Come Randy Ray:
Randy Ray At Nashville Palace (???), 1982

Come Randy Travis:
Storms Of Life (Warner Bros), 1986
Always & Forever (Warner Bros), 1987
Old 8×10 (Wraner Bros), 1988
No Holdin’ Back (Warner Bros), 1989
An Old Time Christmas (Warner Bros), 1989
Heroes & Friends (Warner Bros), 1990
High Lonesome (Warner Bros), 1991
Greatest Hits Vol. 1 (Warner Bros), 1992
Greatest Hits Vol.2 (Warner Bros), 1992
Wind In The Wire (Warner Bros/Warner Western), 1993
That Is Me (Warner Bros), 1994
Full Circle (Warner Bros), 1996
You And You Alone (Dreamworks Records), 1998
Greatest §1 Hits (Warner Bros) 1998
Forever & Ever – Best Of (only European release) (Warner Bros)’1998
Sono stati inoltre pubblicati i seguenti album promozionali di Randy Travis:
Country Countdown USA del 29/4/95 (3 CD + intervista)
Straight talk with Randy Travis (intervista)
Deeper Than The Holler (E.P. di stampa tedesca)

Gianluca Sitta, fonte Country Store n. 45, 1998

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