Reverend Gary Davis – The Complete Early Recordings Of cover album

Ecco riversati in digitale, con tanto di tecnica no-noise, i primi 78 giri di Rev. Gary Davis, già editati qualche lustro fa in ellepì con la medesima scaletta; quattordici delle sedici tracce risalgono al ’35 (il bluesman era trentanovenne), le due restanti al ’49.
Il brillante virtuosismo chitarristico del musicista della South Carolina traspare sin dai primi solchi: una tecnica fingerpicking insuperabile presa a modello tra i ’60 e i ’70 da gente del calibro di J. Kaukonen, S. Grossman, D. Baker, J. Renbourn. Da buon pastore della Chiesa Battista, i testi di Davis sono intrisi delle Sacre Scritture, mentre la costruzione musicale risente in gran parte del gospel e del ragtime, solo talvolta viene impiegata la struttura blues; del tutto inusuali, poi, i tipi di accordatura da lui utilizzati, ad esempio, in The Angel’s Message To Me ne utilizza una in FA, mentre il giro consta di sei battute in 4/4, una in 2/4, ritornando infine in 4/4. Quel che salta subito all’occhio, comunque, è la sua impressionante tecnica chitarristica, grazie alla quale può esprimersi a piacimento senza ostacolo alcuno.

Nelle incisioni del ’35, in cui Davis utilizza una National steel guitar, il sound risulta un po’ troppo fragoroso, una ‘rumorosità’ dovuta in parte ad un eccesso di zelo, ad una voglia di strafare del musicista, in parte al tipo di strumento utilizzato nell’occasione: la National tende ad esasperare gli acuti a danno delle corde basse, le quali subiscono così un offuscamento.
Quando il Reverendo è alle prese con una chitarra normale le cose vanno invece perfettamente, basta dare ascolto alle due takes del ’49. Nonostante la cecità, questo grande della musica nera ha continuato ad allietare le platee di mezzo mondo sino alla soglia della morte, avvenuta nel marzo 1972 all’età di 76 anni.

Yazoo 2011 (Country Blues, 1994)

Enzo Pavoni, fonte Out Of Time n. 7, 1994

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