La carriera artistica di Richard Greene, ‘the fiddler extraordinaire’, da Los Angeles, ha del miracoloso: membro dei Bluegrass Boys di Bill Monroe (1966), fondatore e leader dei Seatrain (1969), gruppo folk rock (più qualcosa d’altro) prodotto da George Martin (!) con cui sperimentò tra i primi il violino elettrificato, parte dei Muleskinner (con Bill Keith, Clarence White e David Grisman), titolare di gruppi acustici newgrass e new age quali The Greene String Quartet e The Grass Is Greener coi quali è tuttora attivo, oltre ad una lista impressionante di presenze in albums degli artisti più assortiti.
A ciò si deve aggiungere l’invenzione del cosiddetto ‘chop’, una tecnica ritmica percussiva rivoluzionaria, a volte portata quasi all’esasperazione, che ha influenzato generazioni di violinisti. Greene ha certamente assimilato ed elaborato tutte le tecniche proprie di questo strumento presenti nella tradizione e non (unica eccezione, il cajun) con uno stile basato su note precise e chiare, un notevole tempismo ed, all’uopo, anche una certa capacità di sottile improvvisazione in rapidissime entrate e sortite nel e dal tema originale.
Pierangelo Valenti, 2012