Di Ricky Skaggs si è già detto tutto, e dei suoi Kentucky Thunder anche. Ogni loro disco ci lascia senza fiato, e le uniche parole che si possono dire sono: ma come si fa ad essere così bravi… Colpisce subito una frase riportata nel retro della copertina, o meglio, più che una frase un avvertimento: “Caution! Listening to this CD while operating a vehicle could result in a speeding violation”. Per il sottoscritto che ha come luogo di ascolto privilegiato l’automobile durante il tragitto casa-lavoro, questo è un avviso da tenere in considerazione: non vorrei mai superare i limiti di velocità!
Beh, posso affermare che soprattutto con il brano iniziale, Shady Grove, questo pericolo si corre realmente, provare per credere! Si, Shady Grove è proprio tiratissimo, ogni volta che si riascolta fa andare fuori strada se si è alla guida, o quantomeno cadere dalla sedia, se l’ascolto avviene tra le mura domestiche… quando finisce il pezzo si prova una specie di stordimento come dopo aver assistito, vicinissimi ai binari, al passaggio di un treno in corsa, ma nonostante questo ogni nota, ogni passaggio ascoltato sono ben distinti, chiari, puliti, come se si fosse riconosciuto ogni persona affacciata ai finestrini del treno.
Può sembrare un paragone strano e contorto, però penso renda molto bene l’idea: in ogni modo, è un piacere difficile da spiegare a parole. Sempre su Shady Grove, tanto per parlare male di qualcuno, la pseudo versione di Patty Loveless dal suo ultimissimo Mountain Soul scompare completamente al confronto.
Anche gli altri pezzi non sono da meno, ad esempio la quarta traccia, The Old Home: non ci si è ancora ripresi dallo stordimento iniziale che di nuovo il sangue corre a mille nelle vene.
Oppure della ripresa di One Way Track, testimonianza della splendida ma breve vita (1976-77 mi sembra) dei Boone Creek: quanti ascolti su quel disco… finalmente il nostro Ricky si è deciso a ripresentare questo pezzo per farcelo amare ancora di più.
Sempre tra i pezzi veloci mi piace ricordare The Road To Spencer, dalle marcate sonorità irlandesi ed europee, e poi il sempreverde ma mai abbastanza riascoltato Rollin’ My Sweet Baby’s Arms, un tradizionale con il quale non si sbaglia mai, anche questo tiratissimo: provate a far girare la vostra dolce ragazza a questa velocità, vi volerà via!
Naturalmente non ci sono solo brani veloci, ogni tanto possiamo tirare il fiato: Dim Lights Thick Smoke, un classico dell’honky-tonk già propostoci all’inizio degli anni ‘50 da Flatt & Scruggs, e poi ascoltato fino alla consumazione del solco dai dischi dei Flying Burrito, qui è reso in modo molto conforme all’originale ma al tempo stesso moderno.
Non poteva mancare il gospel, Mother’s Only Sleeping, scritto da Bill Monroe e reso in tutta la sua drammaticità (la mamma non è morta, sta solo dormendo, brr…) nel quale Ricky Skaggs e Paul Brewster riprendono il duetto di Monroe e Lester Flatt del ’46. Si, di originale non c’è molto, ma uno dei meriti di Ricky Skaggs è di farci sembrare nuove anche le cose stra-ascoltate.
La formazione dei Kentucky Thunder è più o meno la solita. Ampio spazio è dato a Clay Hess, un giovanissimo con bravura e grinta assolutamente adatte: stupendi i suoi solo di chitarra in Shady Grove. Teniamolo d’occhio: a Natale uscirà un suo disco di bluegrass gospel con la moglie Shannon. Gli altri due chitarristi del gruppo, Darrin Vincent e Paul Brewster si dedicano alle armonie vocali.
Poi ritroviamo naturalmente i due fiddlers, Bobby Hicks ed Andy Leftwich, a volte sostituiti dall’onnipresente Stuart Duncan, poi il basso di Marc Fain (meraviglioso nel brano Too Far Down Too Fall) ed il banjo del super premiato Jim Mills.
Dimenticavo, ma forse non ve ne eravate accorti, il mandolino di Ricky Skaggs.
Disco veramente bello, con il suono pieno e completo cui questo gruppo ci ha abituato, che si affianca degnamente alla triade Bluegrass Rules, Ancient Tone e Soldier Of The Cross, e, perché no, a Big Mon: pezzi fatti come dovrebbero, ricordando perfettamente l’insegnamento di velocità e di gusto dei grandi maestri dai quali non si può prescindere. Pezzi che pongono Ricky Skaggs in pole position tra coloro che portano avanti, facendola ulteriormente maturare, questa pesante eredità. Acquisto fortemente consigliato, ma tanto, tanto, tanto…
Skaggs Family 0032 (Bluegrass Moderno, 2001)
Claudio Pella, fonte Country Store n. 61, 2002