In contemporanea a un nuovo lavoro per la Audium, Farm Fresh Onions (Sugar Hill), la prima label ad aver offerto un contratto a Robert Earl Keen (allora ancora Jr, di nome e di fatto), pubblica The Party Never Ends, antologia del suo periodo indie, che contiene alcune tra le canzoni più care ai suoi fan, prevalentemente texani come lui. Tredici brani da tre album (viene dimenticato A Bigger Piece Of Sky), West Textures, The Live Album e Gringo Honeymoon, tredici canzoni taglienti e ironiche, ma anche di provinciale romanticismo, che trovavano, e trovano ancor oggi, la loro migliore rappresentazione nella cornice, spesso calda e chiassosa, del palco, come ben dimostrano la leggendaria The Front Porch Song (scritta con Lyle Lovett), Copenaghen e The Bluegrass Widow.
Tra i brani tratti dai lavori in studio, accanto al suo anthem (un tempo cavallo di battaglia dei live show di Joe Ely) The Road Goes On Forever, brillano la country ballad I‘m Comin’ Home (con la splendida chitarra di Gurf Morlix), la swingata e divertente Barbecue, il ruvido sentimentalismo di Gringo Honeymoon e Merry Christmas From The Family.
‘Bluegrass kid’ dall’animo rockettaro, il Robert Earl Keen degli esordi, era una delle realtà più interessanti e creative della scena d’autore texana di fine anni 80, e questa antologia ha, se non altro (mancano inediti) il pregio di ricordarcelo. Strada facendo Keen è cresciuto, lasciando per strada un po’ di quella cialtroneria autodistruttiva che rendeva le sue canzoni un po’ più vere e la sua vita un po’ più pericolosa: lungi dal biasimare una scelta di saggezza, fa comunque piacere riascoltare una antologia come The Party Never Ends, quando davvero poteva sembrare che il party, per tutti, potesse durare per sempre.
Sugar Hill 1080 (Singer Songwriter, 2003)
Mauro Eufrosini, fonte JAM n. 99, 2003