Robin & Linda hanno messo radici alla Sugar Hill, Visions Of Love è il nono album per questa label. Vicini al trentennale della loro attività artistica, R & L sono sempre gli stessi: eternamente giovani, incredibilmente effervescenti e perennemente in armonia, come le magiche parti corali intessute nelle loro songs.
L’ascoltatore che ama la country music nella sua purezza, quella seria, venata di bluegrass, honky-tonk, gospel e folk, l’archetipo dell”Americana’ in poche parole, si sentirà subito a casa e gioirà di tanto splendore, armonia e amore.
Poco è cambiato dagli esordi per la June Appal: si sono raffinati nel modo di porgersi come negli arrangiamenti, tanto strumentali che vocali, i suoni sono più levigati, cesellati, quasi ricercati. L’impatto emotivo non è più legato alla suggestione immediata dell’impasto di due voci e due chitarre che si accompagnano in struggenti country-folk ballads, è più dilatato in diversi particolari. Nel genere canonico, quasi codificato, entra in gioco qualche sottigliezza in più: la sempre maggior cura delle soluzioni strumentali (questa volta in Visions Of Love affidate al piano di Richard Dworsky e a Peter Ostroushko, violino e mandolino), la produzione del bassista Gary Raynor, dai vaghi profumi old-time che esalta il costante lavoro di Linda, chitarra e banjo, e Robin, chitarra ed armonica.
Quel che ancora stupisce è il loro modo di porgersi, sempre diretto, semplice ed immediato, venato di un nostalgico lirismo, di un’eterea magia. Che dire di più riguardo a una sequenza che spazia dal repertorio della Carter Family al plurivisitato Hank Williams, da Jimmie Rodgers a Merle Haggard, da vecchi traditional riarrangiati alla springsteeniana If I Should Fall Behind, in una sentita ed originale cover.
Che sia proprio una vita insieme l’unico modo di affiatare ed affinare un duo?
Sugar Hill SH 1068 (Country Acustico, Singer Songwriter, 2002)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 40, 2002
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