Rock County - Rock Solid cover album

Seconda e più impegnativa prova per questo gruppo (o supergruppo) che dopo l’omonimo del 2002 si presenta con un disco il cui titolo è tutto un programma: musica solida come una roccia, tradizionale con un suono moderno.
Innanzi tutto i cambiamenti d’organico: sono rimasti il mandolinista Don Rigsby, il chitarrista Ray Craft, il fiddler Glen Duncan ed il contrabbassista Robin Smith mentre l’ottimo banjoista Dale Vanderpool che tanto era piaciuto nel disco precedente ha lasciato il posto ad uno forse ancora più bravo, Scott Vestal, progressivo quanto basta, leggendario e inconfondibile, nonché Banjo Player per la IBMA nel 1996.
La scelta del repertorio, una dozzina di pezzi sia vecchi sia nuovi, è segnata dalle due voci soliste che si dividono equamente la scena, quella di Don Rigsby dal timbro alto e lonesome e quella di Ray Craft senz’altro più gustosa e ruvida, adatta ai brani più moderni e country.

Soggettivamente la scelta cade su questo secondo interprete: For Years è dolcissima, forse la canzone più bella del disco, da riascoltare più volte di seguito, mentre la finale He Died A Rounder At 21, è una particolarissima ballata, tagliente e bluesy sia nel testo sia nell’esecuzione, scritta da Jimmie Skinner negli anni ’50. Ma in apertura di disco è Don Rigsby a guidare subito le danze con la trascinante Mary Jane, Won’t You Be Mine a firma Bill Monroe, e merita citare, non molto tirato ma coinvolgente, My Best Pal, di cui è anche l’autore. Spiccano i due strumentali entrambi scritti da Glen Duncan, tra i quali risplende particolarmente la fantasiosa e pirotecnica Mountain Parkway, con il suo fiddle che vola alto.
Grandi armonie, una miscela (o un competizione) di voci davvero vincente, un suono ad altissimo livello, un disco compatto e granitico per questi cinque veterani della musica.
Ah, gira voce che Ray Craft abbia già lasciato il gruppo, sostituito da Keith Tew…

Rebel 1796 (Bluegrass Moderno, 2003)

Claudio Pella, fonte TLJ, 2005

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