Ormai gli album strumentali sono diventati la norma per questo grande strumentista, accompagnato in modo impeccabile dal suo gruppo The Broadcasters. Ora Ronnie Earl, a brevissima distanza dall’ottimo Still River, ci delizia con questa sua nuova registrazione, Language Of The Soul.
E’ curioso che, mentre altri maestri del chitarrismo blues come Duke Robillard e Roy Rogers vanno cercando platee più ampie per la loro musica, pur con opere di grande qualità, Earl preferisce muoversi in una dimensione più intimista, volutamente meno commerciale. Il suo è decisamente un periodo di grande operosità: in un anno sono tre le opere immesse sul mercato da questo chitarrista. Chiaramente il jazz ed il blues sono ancora le sue muse ispiratrici, visto che gli sterili esercizi della fusion non influenzano minimamente il nostro; la sua chitarra suona con passione, virtuosismo e semplicità.
Memorabili sono la grande dolcezza di Blues For Martin Luther King, lo swing di Harvard Square Stomp, il superbo blues di Earl Hooker Blue Guitar, interpretato con grande coinvolgimento ed espressività.
Una citazione meriterebbero tutti i brani del CD, dall’acustico Bill’s Blues interpretato in solitudine, all’evocativo Barcelona Morning, anche se una parola va spesa per I Am With You, che vede un intro vocale di The Gospels Met.
Ancora una volta Ronnie Earl riesce ad affascinare con un’opera integra e di altissimo livello. Rubando una citazione alle note di copertina, ci sono molti chitarristi di grande tecnica, ed alcuni anche con un grande feeling, ma Earl possiede la rara dote di avere entrambi queste due caratteristiche al servizio di un gigantesco talento artistico, un vero e proprio ‘Language Of The Soul’.
Bullseye Blues BB 9554 (Blues, 1994)
Umberto Tonello, fonte Out Of Time n. 7, 1994