Rose Maddox

Forse meno disperati della famiglia Joad nel romanzo Furore di John Steinbeck, i coniugi Maddox insieme ai loro cinque figli lasciarono Boaz in Alabama, proprio nel bel mezzo della Depressione, per la California in cerca di lavoro e dignità che trovarono nella piccola cittadina di Modesto nel Nord dello stato. Ottennero quasi subito qualche impiego saltuario ma visto che tutti i figli sapevano suonare più di uno strumento, per arrotondare, misero in piedi un gruppo con in prima fila la sorellina Rose che sembrava appena uscita dal coro dell’Antoniano.
Diventati così The Maddox Brothers & Rose, i fratelli ci misero poco ad accattivarsi una bella schiera di estimatori, soprattutto grazie ai loro concerti per le radio locali di Modesto, Stockton e soprattutto Sacramento. Ma fu solo dopo la Seconda Guerra Mondiale che il gruppo divenne una vera attrazione dal vivo con tanto di registrazioni per l’etichetta Four Star e ingaggi sempre più prestigiosi.
Il loro era un set esuberante, roccioso e coinvolgente con la band tirata al massimo e con lo slap bass di Fred che guidava le dinamiche ritmiche. Il loro repertorio era un misto di country, hillbilly, western e hony-tonk che i giovani fratelli sapevano rivedere con passione e giovanile esuberanza come nei loro hit Whoa Sailor e Philadelphia Lawyer.

Come un po’ per quasi tutte le formazioni di quel periodo l’aspetto scenico era molto curato dalla divisa, alle pose, ai sorrisi di rappresentanza e in particolare Rose, che seppur ancora molta giovane aveva già la verve del front leader, faceva la sua bella figura insieme ai vestiti sgargianti, appariscenti e qualche volta provocanti, riuscì addirittura ad esibirsi, alcuni anni più tardi, con l’ombelico al vento, niente meno che al Gran Ole Opry. Con il senno di poi la formazione indossava a volte divise al limite del ridicolo per l’insieme di colori, lustri, fazzoletti e cappelli tanto da essere soprannominati la America’s Most Colorful Hillbilly Band.

Quando sul finire degli anni ’50 il gruppo si sciolse, Rose continuò una discreta carriera solista, senza più i vestiti sgargianti e avvicinandosi al bluegrass e country fino a diventarne una figura guida per tutti gli anni cinquanta fino ai primi anni sessanta con successi commerciali come Sing A Little Song Of Heartache o Loose Talk.
Rose Maddox continuò ad esibirsi, con alti e bassi, ma sempre con grande rispetto da parte di alcuni colleghi fino ai primi anni ’80 quando si ritirò lasciando alcune incisioni pregevoli come quelle con Vern Williams.
Morì nel 1998 per insufficienza renale.
Chris Strachwitz che è stato un accanito fan del gruppo fin da quando era ragazzino, grazie alla sua etichetta Arhoolie ha pubblicato molto del loro materiale d’epoca, sia su vinile che in CD.

Roberto Menabò, fonte TLJ, 2023

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