Non credo siano in molti i bluegrassofili in possesso (o a conoscenza) dell’album This Is Rose Maddox (Arhoolie 5024), in cui la veterana Rose, accompagnata dalla Vern Williams Band, presentava la propria versione di classici della country music degli ultimi 50 anni o giù di lì. Bene, a colmare questo vuoto nella vostra cultura è uscito da poco un ottimo album, A Beautiful Bouquet, in cui gli stessi musicisti offrono con stile e matura tecnica una selezione di gospel tratti dal repertorio comune dei due ‘acts’.
Ma non si dovrebbe parlare tanto di ‘repertorio’, quanto piuttosto di patrimonio culturale comune: sia Rose sia Vern hanno cantato questi gospel sin dall’infanzia, per quasi 50 anni, quindi per loro incidere un album come questo significa tornare, con molta naturalezza, a far rivivere il background del Sud rurale da cui ambedue provengono. Rose è nativa dell’Alabama, Vern dell’Arkansas, ambedue vivono in California da tempo più o meno lungo. Rose, con i fratelli, fu uno dei primi grossi act della country music ad incidere gospel, negli anni ’40 e ’50; Vern include sempre un buon numero di gospel nei suoi concerti.
A Beautiful Bouquet appare perciò come la conclusione naturale di un cammino iniziato molti anni fa, il frutto dell’amicizia e della reciproca ammirazione di due musicisti immersi profondamente nella stessa tradizione. Ma occupiamoci del lato tecnico della musica di questo album. La voce di Rose Maddox può apparire strana agli ascoltatori avvezzi a Emmylou Harris o alle sorelle White: è una voce meno raffinata, più grezza e grintosa, molto nella vena della famosa Molly O’Day (e per altri esempi di questo tipo di vocalità ascoltate Gloria Belle o Hazel Dickens), voce adatta a legarsi con quella di Vern Williams, ruvida e quasi legnosa. A completare il quartetto sono Delbert Williams, ottimo chitarrista ritmico, e Keith Little, il cui lavoro al banjo mi convince sempre più del suo incredibile quanto immeritatamente oscuro valore. La band è completa con Ed Neff, fiddler di pregio, a tratti impegnato a dividersi le parti di mandolino con Vern, e Kevin Thompson, sempre perfetto e potente al contrabbasso.
La base che la Vern Williams Band è in grado di fornire è il miglior sostegno per il quartetto di Rose, Vern, Del e Keith, un quartetto notevolmente equilibrato e fuso, fluido nel fraseggio e vivace nel ritmo. La scelta dei pezzi è forse un po’ troppo scontata, ma musicisti di questa levatura riescono a rendere fresco e nuovo anche il classico più ascoltato. E credo che niente meglio delle parole di Vern Williams possa esprimere la sicura naturalezza con cui Rose e la Vern Williams Band interpretano e ‘sentono’ il gospel: “E’ una collezione di vecchi gospel che conosciamo da molti anni. Non so se conosci Rose Maddox o no, ma sappi che canta da cinquant’anni, e va ancora forte. Penso che sia un buon album: a me piace molto”. E anche a me, Vern, puoi giurarci.
Arhoolie 5030 (Bluegrass Tradizionale, Traditional Country, 1983)
Silvio Ferretti, fonte Hi, Folks! n. 6, 1984
Ascolta l’album ora