Sam Bush - King Of My World cover album

Il Solito Ritardatario torna dopo un’assenza di ben 6 anni. Come può pensare che attese tanto lunghe possano essergli perdonate? Personalmente trovo insopportabile questo suo comportamento, e prima o poi deciderò di organizzare una raccolta di firme o qualcosa di simile per fargli capire che così non va…
Late As Usual, il debutto, è dell’84. Arrivò 13 anni dopo essersi affacciato sulle scene. Il fatto che i suoi New Grass Revival, fondati nel ’71, stessero allora vivendo un periodo magico non ci faceva sentire tanto l’esigenza di ascoltare qualcosa del solo Bush. Ma dopo il 1989, anno in cui decisero di sciogliersi, l’unico componente della band a rivelarsi particolarmente produttivo fu Bela Fleck. John Cowan aprì una parentesi rock fino a decidersi, pochi anni fa, di mettere in piedi una band newgrass. Pat Flynn al debutto, pensate, ci è arrivato solo lo scorso anno dopo 15 anni come session man. E Sam Bush, vissuta l’avventura Nash Ramblers-Emmylou Harris, il suo secondo album decise finalmente di registrarlo nel ’96, il bel Glamour & Grits. Howlin’ At The Moon arrivò nel ’98, a farci credere che avesse deciso di ingranare il ritmo di produzione giusto. Invece no, dal ’98 esce incredibilmente solo oggi KingOf My World (c’è anche Ice Caps del 2000, ma non conta perché è una raccolta di registrazioni live).

Il CD si apre con una furiosa cavalcata violinistica scritta democraticamente a 8 mani dai componenti della Sam Bush Band: S.B. mandolino (anche slide), chitarra e violino; Brad Davis, chitarra; Byron House, basso e contra; Chris Brown, batteria.
Si prosegue con del country rock, con la sempre bella Eight More Miles to Louisville (trad. con parole di Grandpa Jones), con una strepitosa They’re Gonna Miss Me When I’m Gone in versione rock-blues-grass, e così via con tanto latin, rhythm’n’blues, blues Monroe style e swing…
Tutti grandi, Brad alla chitarra con i suoi hammer-on, pull-off, slide e slapping è pauroso, gli altri due fanno un lavoro ritmico perfetto e gli ospiti (Jon Randall Stewart, chitarra; Reese Wynaans, piano, organo; Andrea Zonn, violino; Larry Atamanuik, batteria) garantiscono un valore aggiunto che rende King Of My World un disco che mi è difficile pensare se ne possa fare a meno.

Sugar Hill 3987 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Progressivo, Country Acustico, 2004)

Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 73, 2004

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