E’ possibile che un musicista con oltre trent’anni di esperienza, che ha fatto parte come chitarrista, seppur brevemente, dei Bluegrass Boys di Bill Monroe, che ha suonato come banjoista negli Stoney Mountain Boys di Earl Taylor, che ha collaborato con nomi di fama internazionale quali Clarence White, Don Stover, Red Allen, Larry Sparks, Jimmie Skinner, Tom Ewing, Vern Williams, New Riders Of The Purple Sage, Country Joe MacDonald, Vassar Clements e Jerry Garcia, che ha prodotto un disco della Jerry Garcia Acoustic Band (in cui è presente anche come musicista), possa aver inciso solo due (dico, DUE) dischi a suo nome, e per giunta autoprodotti??
E’ possibile, porca miseria. Il perché di ciò potrà svelarcelo solo lui. Probabilmente, possiamo immaginare, ha preferito pensare ad altro, oppure ha voluto vivere il suo rapporto con la musica non facendosi influenzare da tutto quanto comporta dover campare di musica, di questa musica. Chissà. Peccato, perché non è soltanto un ottimo banjoista, è anche un buon chitarrista, mandolinista e pure un discreto dobroista. Il suo nome è Sandy Rothman, vive a Berkeley, California, è nato in Florida ed è così bravo che è quasi una vergogna che nessuno, diciamo pochi, lo conoscano ancora.
Bene, ora abbiamo possibilità di conoscerlo e di apprezzarne il gusto, la tecnica e, soprattutto, lo spirito. Sì, spirito, o soul se preferite, perche il buon Sandy con The Old Road To Home, pur riproponendo una buona manciata di brani a dire il vero un tantino inflazionati, da dimostrazione di aver capito bene che cosa è il bluegrass, e cosa esso esprime.
Dopo tutti questi anni ha finalmente ritenuto che fosse il momento di concretizzare la sua lunga esperienza in un prodotto discografico, e lo ha fatto quasi completamente da solo, suonando tutti gli strumenti, eccetto il fiddle (Brian Godchaux), il contrabbasso (Larry Cohea degli High Country), il dobro (LeRoy ‘Mack’ McNees, ex Kentucky Colonel), e facendosi aiutare solo in un paio di occasioni da Paul Knight, Steve Pottier e Butch Waller. Le incisioni, non temete, non risentono di quella freddezza data solitamente dalla tecnica della sovraincisione, e probabilmente se l’ascoltatore non ne viene informato non se ne rende conto addirittura
Compone la raccolta una buona varietà di stili, dal bluegrass più classico di Give Me Flowers While I’m Living, dell’iniziale Flying South e di Ramshackle Shack, al western swing di Next To The Soil e di una rara versione cantata di Maiden’s Prayer, una bellissima riproposizione di un vecchio pezzo di Bob Wills, a ben quattro fiddle tunes, due delle quali per solo banjo e fiddle (ascoltate che buon back up di banjo Sandy riesce ad offrirci in queste occasioni), più altro bluegrass ‘d’autore’ e un pezzo di Jimmie Rodgers, quello che dà il titolo al compact.
Insomma, un dischetto molto piacevole, da acquistare… se vi volete abbastanza bene.
Flying South /Gime Me Flowers While l’m Living /Take Me Home /Tenessee Wagoner /Next To The Soil / Kentucky Tent Show /Tall Pines / Midnight On The Water /Ramshackle Shack / Maiden’s Prayer /John Henry /Gone Home /Indian Killed A Woodcock /Down The Old Road To Home
Tone Bar TBR-146 (Bluegrass Tradizionale, 1993)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 22, 1994