Dalle immense pianure canadesi arriva un cantautore che ci ricorda quanto quel Paese abbia dato alla musica, in particolare con generazioni di musicisti legati alla canzone folk. Scott Cook da Edmonton, Alberta, è un moderno troubadour che negli scorsi anni ha intrapreso un viaggio che lo ha portato a setacciare Nord America, Europa e Asia in cerca di ispirazione e sensazioni da condividere poi con il proprio pubblico.
A due anni dal precedente Moonlit Rambles ci arriva quindi una nuova ‘lettera d’amore al mondo’, come lui ama definire le sue raccolte di canzoni, che porta il titolo di One More Time Around, dieci storie incise durante uno dei suoi ritorni a casa. Questa è pura canzone d’autore di ispirazione folk, proposta con piglio sicuro ma rilassato, poetico e intenso, scarna ma sempre ricca di significato, interpretata con una voce modulata e calda ed un interessante picking chitarristico.
Pochi ma ben calibrati gli strumenti, una chitarra elettrica, un dobro, un banjo, una spruzzata di piano, tutti per dare giusto risalto ad una voce onesta e pulita che personalmente mi ricorda i texani Owen Temple e Adam Carroll, con la profondità di un John Prine e un pizzico di ironia di un Loudon Wainwright III.
Pass It Along, Among The Trees, Use Your Imagination, You Don’t Find Out In The End, la significativa Broke And So So Far From Home, New Grist e One More Time Around sono a mio parere i momenti più significativi, quelli che meglio testimoniano la capacità nel descrivere la vita e i personaggi incontrati nel corso delle sue peregrinazioni.
Con il suo approccio così disincantato ma al tempo stesso appassionato Scott Cook si pone come uno dei più interessanti artisti della sua generazione.
Groove Revival GRP006 (Folk, Singer Songwriter, 2013)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2013