L’inesauribile serbatoio rappresentato dalle indies americane (nella fattispecie parliamo della texana BSW) ci propone un nuovo nome che siamo felici di segnalarvi per la bontà del lavoro e per l’interesse che riveste nel panorama ormai inflazionato di nuovi ‘hat acts’.
Shawn DeLorme, di origini Chippewa, Navaho ed Apache, ha 22 anni e risiede tutt’ora nella riserva del Wind River, vicino a St.Stephens, Wyoming.
Shawn DeLorme debutta con Dreamcatcher, un album che potrebbe essere genericamente etichettato come ‘new country’, ma che, ad un ascolto più approfondito e meditato, mostra di affondare le proprie radici nel fertile humus della tradizione del sud-ovest. Ballate di ampio respiro di ispirazione western (Cowboy riguarda le sue esperienze personali di rodeo rider, mentre Some Things Never Change porta la firma di Garth Brooks) si alternano ad episodi più orientati verso l’up-tempo di And The Angels Will Sing o This Table Is Gonna Turn.
Un… orecchio alla tradizione cajun per l’omaggio di Bayou Baby ed uno sguardo alle proprie origini pellerossa con l‘arrangiamento di Tomahawk Hill, scritta dal folksinger Billy Edd Wheeler.
Uno sguardo doveroso anche ai bei nomi che hanno aiutato l’esordiente Shawn inquesto Dreamcatcher: John Inmon, Fred Krc e Bob Livingston (dell’entourage di Jerry Jeff Walker e della Lost Gonzo Band), Merel Bregante (drummer alle corti blasonate dei grandi della west coast anni ‘70) e Christine Albert (eccellente singer-songwriter texana, ma di origini europee). Il fatto stesso che Shawn DeLorme sia stato scelto come opening-act per lo show di Brooks & Dunn nel contesto delle annuali manifestazioni dei Cheyenne Frontier Days la dice lunga sulle potenzialità che sono state evidenziate dalle sue performances.
BSW CD 6156 (1996)
Dino Della Casa, fonte Country Store n. 35, 1996