Del Sir Douglas Quintet ho perso il conto di quanti album abbiano fatto già da un pezzo. Fra le discografie parziali, private e singole, qualche disco mi è rimasto fuori per forza, ma ad ogni modo poco male, il gruppo continua a tutt’oggi ad essere sulla breccia e con molto gusto.
Questo Border Wave vede aggiungersi alla line up del gruppo la figura di Alvin Crow, proveniente da un mondo musicale diverso da quello di Augie Meyers e Doug Sahm (i saccenti del gruppo), ed il suono non solo ne esce più consono ai tempi attuali, ma anche leggermente evoluto. Crow è sì cresciuto musicalmente in un ambiente tipicamente country, ma ha saputo a questo unire un avvicinamento interiore tipico delle nuove tendenze. In pratica, una ventata di novità, un sapore diverso; certo che qualcuno storcerà la bocca, ma in verità, l’ascolto del disco lo smentirà.
Rime a parte e sconvolgimenti vari, accostarmi a questo disco mi faceva, vi confesso, all’inizio un tantino fatica. Chissà, forse non volevo sciuparmi l’idea che mi ero fatto del Doug Sahm bluesman, dell’album Hell Of A Spell; forse mi innervosiva l’idea di un ennesimo album. Alla fine, con molta pazienza, ho superato il primo momento di impasse e non sono stato tradito.
Premetto che l’uso di remake rende ancora più interessante l’album: il tributo ai 13th Floor con You’re Gonna Miss Me e quello a Butch Hancock con I Keep Wishing For You, non solo creano un ideale asse fra due culture diverse, pur solo a dieci anni di distanza, ma anche bilanciano il passato ed il presente attraverso quello che tuttora rimane il mezzo di comunicazione di maggior consumo: la musica.
E senza tantomeno usare termini di riflusso, l’album, oltre a superare a piè pari quelli di vari imitatori di questo tanto rinomato, ma mai abbastanza compreso tex-mex style, conferma la valenza del Quintet. Tonite, Tonite di Alvin Crow, Down On The Border, Border Wave, girano con sapienza intorno ad un suono di matrici datate, ma di fattezze estremamente concrete. Il risultato è largamente positivo; consigliato a chi, inoltre, niente possiede di tale genere. Ed attenzione alle imitazioni.
Takoma Tak-7088 (Conjunto, 1980)
Ernesto De Pascale, fonte Mucchio Selvaggio n. 39, 1981