Gli appassionati di country rock lo conoscono da venticinque anni. Da quando cioè entrò a far parte dei leggendari Flying Burrito Bros, di Gram Parsons e Chris Hillman, gruppo nel quale ha dato e continua a dare (vedi il recentissimo Eye Of The Hurricane) un preziosissimo contributo, nonostante le trasformazioni e i molteplici cambiamenti d’organico.
E’ uno dei pedal steel guitarists più famosi nel mondo, avendo lavorato con i più grandi personaggi della musica rock. Questo è il suo secondo disco solista, naturalmente strumentale per intero, il primo comunque ad apparire su CD.
E’ una proposta interessante che ha perlomeno tre utenze possibili. Gli appassionati dello strumento protagonista del disco, che, non dimentichiamolo, gioca un ruolo spesso fondamentale nella musica country. E su questo versante il nostro è un personaggio da seguire con attenzione per la sua originalità, la sua diversità, la sua particolarità. Perché, essendosi formato suonando in trio dove è sempre stato incaricato di tutte le parti soliste, si è sempre sforzato di variare il suo stile, che è diventato quello così personale apprezzato oggi da tutti. Gli amanti dei brani sixties lenti e appassionati, alla Santo & Johnny per intenderci, che troveranno pane per i loro denti nelle interpretazioni di classici quali Love Is Blue o Maria Elena. E i fans dei Byrds, un po’ a sorpresa, che hanno la straordinaria opportunità di ascoltare per la prima volta notevoli versioni senza parole di Turn, Turn, Turn e Hickory Wind (c’è anche uno spezzone di My Back Pages), cui vanno aggiunti ovviamente i collezionisti di materiale FBB, ai quali toccano scampoli di Wheels e una bella riedizione di Louisiana, un brano di Guilbeau/Beland del periodo Curb dei Burritos. Oltre alla riproposizione di cinque brani tratti dal primo solo di Pete (che era del ‘78) realizzati col supporto dei compagni del gruppo di allora.
Shiloh SCD 4096 (Country Rock, Traditional Country, 1994)
Raffaele Galli, fonte Out Of Time n. 3, 1994