Specialty-Records

Con Art Rupe e la storia della sua Specialty Records andiamo a chiudere la prima parte della rassegna dedicata alle più importanti tra le piccole grandi ‘indipendent labels’ che contribuirono in maniera significativa alla nascita e sviluppo della musica Rock & Roll. Ricorderete i tributi dedicati sui numeri passati a Sam Phillips (Sun Records), Leonard e Phil Chess (Chess Records), Ahmet Ertegun e Jerry Wexler (Atlantic Records), Syd Nathan (King Records), Pappy Daily e Don Pierce (Starday Records).
Nel prossimo futuro offriremo lo spazio che meritano anche alla Dot, alla Argo, alla Vee-Jay, alla Brunswick, alla Del-Fi per poi chiudere con le più importanti Liberty, Mercury e Capitol.

Ciascuna di queste etichette discografiche fin qui trattate, fu a modo suo fondamentale nella messa a punto di un suono che andava sviluppandosi e diffondendosi a macchia d’olio sull’intero territorio degli Stati Uniti. La seconda metà degli anni ’40 e gli anni ’50 furono un periodo di grande fermento, era stata raggiunta quella consapevolezza che permise ai boss di queste etichette, spesso factotum in grado di rivelarsi talent scout di sbalorditivo intuito, oltre che manager dal grande fiuto per gli affari, di capire che la contaminazione delle culture bianca e nera era la chiave di volta per raggiungere il grande pubblico e lasciarsi alle spalle lo status di etichetta specializzata in ‘race’ o ‘hillbilly music’.
La Specialty Records di Art Rupe, come le altre label contemporanee più importanti, ebbe il merito di portare il rhythm & blues da un ristretto mercato di nicchia composto da acquirenti afroamericani verso un più ampio pubblico, quello bianco radiofonico. L’etichetta lanciò artisti quali Little Richard, Roy Milton, Percy Mayfield, Lloyd Price, Larry Williams e i fratelli Joe e Jimmy Liggins. Grandi star del soul come Sam Cooke, Johnnie Taylor, Sister Wynona Carr e Lou Rawls cominciarono le loro carriere incidendo gospel per la Specialty Records. Dal 1946, anno della fondazione, al 1960 la Specialty produsse circa 450 singoli di musica rhythm & blues e rock & roll.

Racconta Billy Vera, storico ed esperto di musica rock, che ‘In meno di 15 anni di attività la Specialty fu in grado di elevarsi a etichetta di primo piano, definendo l’evoluzione della musica degli afroamericani fino a trasformarla in rock & roll’.
Originario della Pennsylvania Art Rupe si trasferì a Los Angeles nel 1939 e dopo un tentativo non riuscito di entrare nell’industria cinematografica, diede inizio alla sua carriera di discografico, prima con la Atlas Records, producendo blues e boogie, poi avviando nel 1946 la Specialty Records in Venice Boulevard. Cominciò in seguito a stampare materiale anche di artisti non locali, soprattutto quelli di maggiore talento provenienti dal Sud Est, New Orleans particolarmente, fino a raggiungere successo nazionale con le produzioni di Little Richard verso la metà degli anni ’50.
Il 14 marzo 2011 Art Rupe è stato inserito nella Rock & Roll Hall of Fame.
La musica della Specialty Records si trova facilmente nei cataloghi dell’inglese Ace, della tedesca Bear Family e di diverse altre label. Cominciate col regalarvi queste due raccolte economiche della One Day Music, sono un’ottima introduzione: Dizzy Miss Lizzy, The Specialty Story (triplo) e Rip It Up, The Specialty Story (doppio).

Maurizio Faulisi, fonte Chop & Roll n. 18, 2015

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