Il più blues degli album di Steve Earle. Un cantautore texano, rocker nell’anima, che si fece notare per la sua attitudine outlaw già col debutto dell’86. Vollero inserirlo tra i cosiddetti ‘new traditionalist’ del country, ma dovettero presto rimangiarsi la definizione, perché Steve non era tipo a cui etichette e tradizioni di stampo commerciale potevano essere appiccicate così facilmente. Poi in realtà, lungo l’arco della sua lunga carriera, ha dimostrato di amarle eccome le tradizioni, quelle dei suoni roots. Ha rivestito le sue songs con suoni bluegrass e roots ma mai così blues come in questo Terraplane. Terraplane come il nome dell’auto anni ’30 della Hudson di Detroit che aveva ispirato anche la canzone Terraplane Blues a Robert Johnson. Questo album è un tributo alla black music, al Country Blues, alla musica degli anni ’30 e ’40. Sempre però con quell’atteggiamento outlaw che ce lo ha fatto tanto amare, e che tanto gli è costato nella vita. Ma si sa, il prezzo della coerenza è salato.
New West (Roots Rock, Country Blues, 2015)
Maurizio Faulisi, fonte Chop & Roll n. 18, 2015
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