Stevie Ray Vaughan And Double Trouble – Live At Montreux 1982 & 1985 cover album

Live At Montreux 1982 & 1985 è un disco che fa venire rabbia, questo diario di viaggio a Montreux: doppiamente rabbia visto che sono due i CD che rievocano la strepitose performance in terra svizzera di quel formidabile chitarrista texano. Viene rabbia ripensando a come e quando Stevie Ray se ne è andato, a trentasei anni nemmeno compiuti, per la caduta dell’elicottero su cui viaggiava, dopo un concerto chiusosi con una session trionfale, Eric Clapton, Buddy Guy, Robert Cray, Phil Palmer, il fratello Jimmie Vaughan, tutti schierati sullo stesso palco. Presto, troppo presto.
Era l’estate 1990, sono passati dodici anni e la memoria per quell’artista prodigioso non si è sbiadita. Nel tempo sono usciti alcuni dischi antologici e dal vivo, ma questo che restituisce le bollenti esibizioni al festival di Montreux è di sicuro il migliore: la prima prestazione, quando ancora non era famoso, lo vede in trio, mentre tre anni dopo alla sezione ritmica si aggiunge un organista e, ospite in una traccia, l’eccellente collega Johnny Copeland.

Secondo i parametri del blues, ampie sono le dissertazioni in libertà e fluviali, entusiasmanti, gli assoli, affrontati, come spiega bene nelle note introduttive il fedele bassista Tommy Shannon, quasi che da quei frangenti dipendesse l’esito della vita di Stevie.
Un paio di brani di Live At Montreux, Texas Flood e Pride And Joy, tornano nei due dischi, ma ripetere giova, così come resta un piacere, anche per hendrixiani incalliti e integralisti, ritrovare il volo orgoglioso ed eccitato di Voodoo Chile, recupero effettuato con rispetto e amore assoluti.
Ottime le registrazioni e interessanti i ricordi firmati, tra gli altri, da David Bowie, che dopo averlo ascoltato e scoperto a Montreux, invitò Stevie alle registrazioni e al tour del suo fortunatissimo album Let’s Dance.
Che volere di più, vent’anni dopo?
Voto: 8
Perché: non ci si stanca di riascoltare un fuoriclasse: nel segno ruvido e appassionato del rock-blues, un amore che non appassisce mai.

Epic/Legacy (Blues, Roots Rock, 2001)

Enzo Gentile, fonte JAM n. 82, 2002

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