Il percorso musicale della canadese Sunday Wilde è sempre stato caratterizzato da un profondo amore per le sonorità legate al lato ‘black’ della scena americana con l’influenza di miti come Ruth Brown, Sister Rosetta Tharpe, Bessie Smith ma anche di Tom Waits e Big Bill Broonzy, in un viaggio che ci ha regalato dischi sempre genuinamente vissuti ed interpretati. In questo caso Sunday è affiancata in maniera solida e sicura dal contrabbassista Reno Jack, suo fedele partner di precedenti esperienze e ora anche in veste di co-produttore e vocalist, tanto da guadagnarsi un giusto abbinamento come ‘frontman’.
E nelle dieci canzoni che compongono questo album intitolato Two, la coppia mostra un affiatamento invidiabile e un pregevole gusto nel proporre le radici tra country blues e suoni più elettrici. La rivisitazione di Howling For My Darling della coppia Chester Burnett (il grande Howlin’ Wolf) e Willie Dixon apre il disco con il fascino di certe cose dei Blasters e la tutta la forza interpretativa infusa nei tre minuti scarsi del brano, Van Horne ha un trascinante ‘train time’ tra blues e un pizzico di rockabilly con l’armonica di Johnny MacLeod a fare la parte del leone, Moonlight Rising è sinuosa e un po’ oscura, cantata da Reno Jack con rimandi all’ultimo Leonard Cohen mentre 5-10-15 Hours è un’altra eccellente performance di Sunday Wilde sulle orme delle grandi ‘blueswomen’ del passato.
Due sole sono le canzoni di Two scritte da Miss Wilde, entrambe dal notevole fascino ‘vintage’, Back Lane Man con tutto l’amore per Billie Holiday, così come No Matter How Far accorata e agrodolce. Da rimarcare ancora tre cover scelte con oculatezza ed intelligenza come il fascinoso ‘soul number’ Rome Wasn’t Built In A Day di Sam Cooke, la sciolta e pregevole I Wanna Do More della storica coppia Leiber & Stoller con tutto il gusto rock’n’roll e una godibile Leaving On Your Mind ripescata dal repertorio di Patsy Cline e firmata da Webb Pierce e Wayne Walker, autori legati alla country music e non solo.
Un disco dai tanti motivi di interesse che si gode dalla prima all’ultima nota.
Hwy 11 (Country Blues, 2017)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2017
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