Non facile la recensione di questo In The Red. Tammy Rogers e Don Heffington sono per me degli illustri sconosciuti e mancano note di copertina.
Sul libretto allegato sono riprodotte fotografie d’epoca (dal 1916 al 1978) rappresentanti personaggi che possono essere individuati come parenti dei due. Don Heffington è riprodotto in una foto del ’65 mentre suona la batteria con un Eugene Johnson Quintet di afro-americani, mentre Tammy Rogers compare in una foto del ’78, ad un’età presumibilmente inferiore ai dieci anni, mentre suona il fiddle in un quartetto comprendente probabilmente padre e madre.
L’intento è quello di sottolineare la provenienza dei due da famiglie di musicisti ma rimane l’incognita dello spessore dei personaggi rappresentati. Passiamo al disco. Di quale genere musicale si tratta? Dopo varie riflessioni, sono giunto alla conclusione di considerarlo un disco folk. Tutti i brani sono firmati Rogers o Rogers/Heffington ed eccetto due sono strumentali; il riferimento è a melodie tradizionali americane, a brani popolari nord europei e scozzesi, a melodie e ritmi balcanici.
Le esecuzioni sono affidate ad organici scarni e si reggono tutte sul fiddle di Tammy Rogers. E qui si apre un discorso a parte. Le uniche note positive di In The Red, nel complesso abbastanza banale e poco appetibile, vengono da questa giovane violinista. Ho voluto specificare violinista e non fiddler perché dietro un tocco così pulito, delle sonorità così particolari, un suono cosi pieno e forte, dei double-stops impeccabili, si nasconde evidentemente una discreta violinista classica. L’apporto di Don Heffington è limitato a percussioni varie. Avrei voluto ascoltare Tammy Rogers alle prese con un repertorio più valido; il giudizio è sospeso e rinviato alla prossima prova.
Dead Reckoning DR 0002 (Folk, 1995)
Mariano De Simone, fonte Out Of Time n. 14, 1996
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