Here we are, back again … scusatemi, mi sono fatto prendere la… tastiera dall’ambiente. Nuovo appuntamento con Tapes… che, per l’occasione, ripesca nel passato e nel presente del duo western Jim & Jeannie Martin. Rigorosamente disponibili su cassetta i loro due unici album, rispettivamente Meanwhile Back At The Ranch del 1993 e Yodel Your Troubles Away del 1996. Jim & Jeanne formano un gradevolissimo duo che copre tutto lo spettro di musica western e cowboy, dalle canzoni tradizionali del mandriano che lavorava lungo le piste di trasferimento del bestiame, ai classici dei silver screen cowboys, fino alle attuali composizioni sui cowboys odierni e sullo stile di vita western, sempre più diffuso. Le loro voci si fondono in modo ineccepibile, in perfetta armonia ed il loro incredibile yodel gli ha già fruttato vari riconoscimenti.
Accompagnati da una chitarra acustica e dal ritmo di un basso, ci regalano due cassette di sicuro interesse. Fra i brani più interessanti della prima ricordiamo Canyons Of My Mind, composta da Tom Chambers, il classico Streets Of Laredo, Land Of Enchantment, scritta da Michael Martin Murphey ed ormai assorta al rango di inno nazionale ufficioso del New Mexico ed ancora una messe di brani sempreverdi, quali Timber Trail, Colorado Trail e Night Rider’s Lament. Della seconda restano impresse le nuove interpretazioni di motivi senza tempo, quali Pinto Pal, Cattle Call di Tex Owens e la celeberrima I Want To Be A Cowboy’s Sweetheart, composta da Patsi Montana.
Gary McMahan è uno dei personaggi più carismatici dei circuiti western americani. Assiduo ed infaticabile organizzatore di festivals dove le western songs e la cowboy poetry la fanno da padrone, ha appena pubblicato il suo quarto album, intitolato Poems And Yodels. Anche se non in pari quantità, di questo trattasi: cowboy poetry intervallata da brevissimi sprazzi di yodel strettamente vocale, senza testi. Consigliato unicamente ad un pubblico dall’orecchio particolarmente allenato ed abituato a cogliere le ‘sottigliezze’ ed i giochi di parole di uno humor non sempre immediato.
Jay Chisum ha esordito nel 1995 – almeno che io sappia – con un’interessante cassetta intitolata When The Work’s All Done This Fall, che lo ritrae in un disegno di copertina, seduto vicino ad un ceppo d’albero ed intento a suonare la sua chitarra. Fra i brani riproposti in versioni assolutamente essenziali negli arrangiamenti (quindi molto fedeli ai rispettivi originali), ritroviamo con piacere il title-track, la sempre bellissima Little Joe The Wrangler, Utah Carol e Get Along Little Dogies, mentre fanno bella mostra di sé anche una cover di Joe Babcock: Doggone Cowboy, già nota attraverso i Flying-W Wranglers. Firmate invece dallo stesso Chisum, che canta e suona chitarra acustica ed armonica, Favorite Cowboy Hero, dedicata al padre, Old Magdalena, di sapore messicaneggiante, e la conclusiva Sweet Little Loraine. Il resto degli strumenti è affidato a Carmen Acciaioli. Gran bell’esordio… peccato che, a tutt’oggi, manchi ancora il seguito.
Mai e poi mai avrei sospettato che la bravissima Peggy Malone, della quale è uscita, alla fine del 1996, la seconda cassetta intitolata His Name Was Buck fosse la italianissima Francesca Cirignano. Nata in USA da evidenti origini campane, Francesca è diventata ‘Peggy’ in occasione del primo show radiofonico, nella metà degli anni ’60, mentre Malone è il cognome del marito, di origine irlandese. Questa seconda prova, interamente supportata dalla sola voce e da una chitarra acustica (con sporadici interventi di armonica), contiene brani di cowboy poetry quali la sempre gradevole Where The Ponies Come To Drink, scritta da H.H.Knibbs e da Ed Stabler, seguita dal classico western Colorado Trail. I Love A Song With A Yodel è invece una vivacissima composizione della stessa Peggy, condita con abbondanza di yodel. Penny And A Pick è profondamente blues-oriented, mentre Just An Old Cowboy reca la firma del grande Les Buffham. Growin’ Old contiene una inedita performance dello scomparso Buck Blackshere del classico di Jack De Werff, insieme all’ultimo verso di Strawberry Roan contenuto nel title-track, firmato con grande stima ed affetto, da Peggy stessa.
Ancora Jack De Werff firma Faded Yellow Rose, song prettamente texana, seguita dal traditional Wreck Of The Old 97, nota anche come The Train That Never Returns. Tom Mix farebbe la gioia del grande Don Edwards, in quanto si tratta di un inno al grande eroe della sua infanzia, mentre la seguente Armadillo richiama un viaggio in auto attraverso il Texas, con frequenti incontri di questi simpatici animaletti… ridotti in poltiglia dalle ruote delle auto alle quali hanno attraversato inavvertitamente la strada. Moonlight On The River Colorado ci riporta a sonorità più consone a paesaggi western, con una malinconica armonica che tiene compagnia ad una solitaria chitarra acustica. Chiude uno dei miei brani preferiti: I’d Like To Be In Texas For The Round-up In The Spring, della quale ricordiamo l’insuperata versione del già citato Don Edwards. Vale la pena di avvicinarsi a questa raffinata interprete di folklore western.
Dino Della Casa, Country Store n. 38, 1997