Paul Rishell

Dopo Robert Lucas ed i Jackson Delta andiamo a scoprire un segreto di Cambridge, Massachussetts.
Ci troviamo di fronte ad un altro cultore del Mississippi Delta blues, un cantante chitarrista la cui popolarità nella Boston-area è notevole. Riconosciuto come uno dei migliori chitarristi acustici alla national-steel, uno dei pochi in grado di evocare con le sue performances lo spirito dei grandi della musica del Delta, Son House, Robert Johnson e Skip James su tutti.

Apprezzato da molti musicisti e definito da Ronnie Earl: “Paul is, along with John Hammond, probably the finest country-blues player in the nation”, Rishell, dopo più di dieci anni di duro lavoro nei clubs, trova la via della sala di registrazione solo nel ’90 grazie a Ron Levy.
Tramite la Tone Cool, piccola ma intraprendente label dedita al blues della Boston-area – James Montgomery Band, George Mayweather, ed, in futuro, John Brim e Little Anthony con Sugar Ray – Paul Rishell firma il suo esordio con un lungo compact dal titolo Blues On A Holyday (TC 1144) che gli frutterà notevoli consensi di pubblico e di critica negli States.

Ed in effetti il blues-feeling di Rishell è straordinario. In solitudine ripercorre le vie del blues, voce e national-steel passa dai classici, Tommy Johnson, Son House, Blind Blake, Willie McTell, Blind Boy Fuller, agli idoli bianchi della sua giovinezza, Spider John Koerner e Johnny Winter. Molto bello ed intenso anche il suo Louise, unico brano originale nella parte acustica.
Ma il sorprendente deve ancora arrivare, nella seconda parte Rishell imbraccia la chitarra elettrica ed in compagnia di Ron Levy, tastiere, Jerry Portnoy, armonica, e di una robusta band con tanto di fiati, percorre le vie del Chicago blues-sound con disarmante naturalezza. ‘Dr. Country-blues’ diventa improvvisamente ‘Mr. Urban-blues’ suonando con stile slide molto elegante e pungente e cantando con insospettata grinta.

Alterna classici di Dixon, Sonny Boy Williamson e Billy Boy Arnold a dei bei brani originali. Tra questi spicca la title-track, Blues On A Holyday, ballad jazzata per chitarra e sax tenore di grande atmosfera che, sola, vale il prezzo del biglietto e ci indica chiaramente la caratura del personaggio prima della chiusura boogie con la scatenata Hoodo Party di Tabby Thomas.
La sua fama cresce tanto che viene chiamato a dividere la scena con importanti personaggi come Buddy Guy & Junior Wells, John Lee Hooker, Bonnie Raitt e numerosi altri tra cui uno dei suoi più grandi sponsor, Ronnie Earl. Ma la sua fama non arriva in Europa, forse un po’ chiuso dall’immensa produzione blues che passa attraverso le varie blues-labels del catalogo Rounder che distribuisce la piccola Tone Cool.

Egli inizia ad esibirsi sempre più di frequente anche in chiave elettrica con la sua band anche se non disdegna mai di inserire un set acustico in ogni suo show. Alla fine del ’93 pubblica il suo secondo compact dal titolo Swear To Tell The Truth (Tone Cool CD TC 1148), produzione ancor più riuscita ed ambiziosa rispetto al già notevole esordio. Vi si alternano ancora una volta country-blues – con delle solo-performances o in duo con gli armonicisti Little Annie Raines (che si esibisce con lui anche live) o Richard Rosenblatt (co-produttore con Paul Rishell del disco) – e blues elettrico. In questa dimensione lo accompagnano niente meno che Ronnie Earl ed i suoi Broadcasters per i quali negli ultimi mesi ha aperto i concerti per poi unirsi alla band per un gran finale elettrico.

Anche se presenta un solo suo brano originale con due arrangiamenti di vecchi traditionals presi dal repertorio di Patton e McDowell, Swear To Tell The Truth è un ulteriore passo in avanti per Paul Rishell, chitarrista dotato di grande classe e stile tanto in chiave acustica, dove è realmente superlativo, che in quella elettrica. Paul possiede uno stile asciutto ed incisivo ed è supportato in molti brani da un eccellente Ronnie Earl.

Le sue performances vocali sono sempre più mature e convincenti. Molto inusuale anche la scelta del repertorio che ripropone non solo classici della musica del Delta e del Chicago-blues, rivisitati con rigorosa cura, passione e trasparente convinzione, ma anche It’ll Be Me brano country scritto da Jack Clements per Jerry Lee Lewis eseguito acustico con una Martin, e Every Night About This Time potente tributo a Fats Domino, e la scatenata title-track di Earl Hooker. Qui Paul fatica a trovare spazio tra un superbo Ronnie Earl, in gran spolvero, ed un incontenibile Dave Maxwell al piano.

Si chiude con una toccante cover di Devil Got My Woman, emblematica per indicare la sensibilità, la personalità e l’intelligenza con cui Rishell rivisita anche i temi più noti.
Un’opera che dimostra come questo musicista non solo sia in grado di catturare tutte le sfumature, i colori ed i toni del blues, evocandone lo spirito antico quasi fosse un vecchio country blues-man del profondo sud, ma anche di offrire, grazie anche alla conoscenza del passato più prossimo, una chiave di lettura contemporanea e multiforme, incredibilmente viva ed attuale, spesso coinvolgente.

Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 3, 1994

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