E siamo al Capitolo 6, anche se le disgrazie laringee di Tony Rice ‘riducono’ questo episodio al tutto-strumentale. Va da se che il termine ‘ridurre’ è qui usato in senso ironico, perché abbiamo 7 accademici del bluegrass in grado di fare di ogni nota dei loro rispettivi strumenti un vero e proprio poema su ‘timbro, tempo e gusto’. Con Tony Rice, alla solita inimitabile ‘bone’ del ’35, sono come sempre J.D.Crowe (con un banjo che non è mai stato così corposo e tagliente), Doyle Lawson (che detiene tuttora il titolo di ‘Mr. Clean’ del mandolino), Jerry ‘Flux’ Douglas cioè il dobro per definizione, Todd Phillips al grosso violinone e Hobby Hicks con Vassar Clements ai violini piccoli.
Come dire, la perfezione, dove in ogni momento c’è tutto senza che ci sia troppo, e la disinvoltura maschera un livello tecnico quasi ineguagliabile, i musicisti si sfidano amichevolmente e si sostengono a vicenda, affermano la propria individualità in un suono d’insieme unitario e sinergico, dove la grinta si unisce alla finezza e l’emozione arricchisce la tecnica, sempre all’interno della sottile linea che separa ogni tipo di ‘soul music’ ad alto livello dal virtuosismo fine a se stesso.
Poco ci interessa che quasi tutti i pezzi (a parte i due originali di Lawson) siano stati sfruttati da altri fino alla nausea: la Bluegrass Album Band è in grado di farceli sembrare nuovi e freschi, e di emozionarci ancora una volta quasi fosse questa la prima volta che li ascoltiamo.
Raccomandatissimo.
Rounder CD 0330 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno, Bluegrass Progressivo, 1996)
Silvio Ferretti, fonte Country Store n. 37, 1997
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