Brotet – The Brotet cover album

Scarto il CD, leggo le note di copertina come è mio solito prima di posizionare l’oggetto nel lettore e dare il play. Leggo di Simon Grisman, figlio d’arte di Mr. Dawg, al contrabbasso, Dominick Leslie al mandolino, Alex Hergreaves al fiddle e Nathaniel Smith al violoncello. Una strana formazione, uno starno ensemble, mi dico, ma il bello deve ancora arrivare. Posiziono dischetto, pigio play e da questo momento le note che girano nella stanza mi affascinano che mi ritrovo, a fine ascolto, a pigiare lo stesso tasto e riascoltare il lavoro per ben quattro volte di seguito. Non mi accade spesso.
Solo cinque i brani in questo progetto, una sorta di demo ben realizzato. Ascoltato e riascoltato, come già detto, le sonorità risultano intriganti e ricche di fascino, assolutamente originali. Qualche cosa di nuovo nel panorama acustico dagli States, cosa tra l’altro a cui siamo da sempre ben abituati. Ogni situazione presenta idee ed inventiva. Quattro musicisti giovani ma con le idee ben chiare e capacità espressiva e tecnica da poter sostenerle.

Tutti brani originali scritti a quattro mani. Da Shrimp Island Reel che ha un po’ di irlandese virando molto verso sonorità attuali ed estroverse, a Harkeesh, Harkash cerebrale e assai new acoustic music con un pizzico di sonorità arabeggianti. Little Swamp Waltz un valzer d’atomsfera europea, un po’ d’altri tempi e molto da ballo, Old Rose Bud il più country della raccolta e appena appena bluegrassaro, per concludere con Planxty O’Brien anch’esso irlandeseggiante, la traccia più tradizionale del CD.
Il tutto scorre molto fluido, con atmosfere diverse tra loro ma ben legate da un filo conduttore che anche se non esprimibile a parole, la musica rende chiaro e netto. In definitiva un album che consiglio senza alcun dubbio ed un gruppo giovane ed originale di cui sentiremo parlare presto e mi auguro spesso. Buone vibrazioni.

Autoprodotto (New Acoustic Music, 2014)

Stefano Santangelo, fonte TLJ, 2014

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