Byrds – Sweetheart Of The Rodeo cover album

Sweetheart Of The Rodeo è il sublime risultato dell’unione tra rock e country avutasi nel 1968 grazie al nuovo arrivato, Gram Parson, proveniente dalla International Submarine Band, il quale, in soli sette mesi di permanenza nei Byrds, ha segnato la loro seconda e ultima grande rivoluzione, dopo la jingle-jangle music: il country rock. Dopo le partenze di Gene Clark e David Crosby, che hanno segnato la fine del primo periodo, McGuinn ha dunque trovato in lui un terzo e ultimo geniale compagno di (breve) viaggio, che gli permetterà di sfornare questa pietra miliare.
A tale proposito basta sentire brani sublimi come l’iniziale You’re Going Nowhere di Dylan, con McGuinn solista (che cambia parte del testo senza il consenso dell’Autore e con notevole disappunto dello stesso) e Chris Hillman seconda voce, per rendersene conto. Oppure le voci che si intersecano meravigliosamente in You Don’t Miss Your Water, il piano honky-tonk di You’re Still On My Mind scritta e cantata da Parson. Il pezzo però che fa gridare al capolavoro e svela la genialità di Parson al mondo è Hickory Wind, la quale, scritta con l’ex-compagno di viaggio nella International Submarine Band, Bob Buchanan, ha nella voce e nel testo di Gram il suo apice.

Due canzoni, in particolare, abbandonano poi del tutto il rock, per avventurarsi su territori squisitamente country: I Am A Pilgrim scritta da McGuinn e Hillman, arrangiata con violino e banjo dal primo, ma cantata dal secondo e l’arcinota Pretty Boy Floyd di Woody Guthrie (il secondo capolavoro del disco) a cui McGuinn aggiunge anche il mandolino e il basso acustico per farne una versione da manuale, pari per genialità all’originale.
Il resto del disco, pur lievemente inferiore, è di assoluto rispetto: The Christian Life dei Louvin Brothers è resa benissimo da McGuinn, One Hundred Years From Now di Parson, ma è cantata da McGuinn e Hillman, si avvicina nel drumming ai Byrds pre-country, anche se le chitarre la riportano sulle vie del sud. A chiudere il cerchio ci sono Life In Prison di Merle Haggard, fortemente voluta da Parson che si rivela però più interessante nel testo, veramente toccante, che nella musica, e Blue Canadian Rockies di Hillman, forse la meno appariscente del lotto. Degno finale per Nothing Was Delivered, ancora Dylan, periodo The Basement Tapes, ritornello rock e strofe country.
Alcuni sostengono che il country rock sia in realtà nato un anno prima con Safe At Home della International Submarine Band (sempre Parson, però), ma è innegabile che sia stato Sweetheart Of The Rodeo a farlo parlare correttamente.

COL 486752 2 (Country Rock, 1968)

Fabrizio Demarie, fonte TLJ, 2005

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