Diffido delle ‘family bands’, non ho mai trovato molto fascino nella Lewis Family piuttosto che nella Marshall Family, credo che i bambini che suonano nei festival con papá e mamma e zia siano prevalentemente odiosi e incapaci, quindi forzati in un gruppo, e detesto le ammucchiate di otto o nove persone attorno a pochi o tanti microfoni che i suddetti otto o nove di solito non sanno usare.
Se avessi ragionato così al momento di scegliere se comprare o no questo Everybody’s Reaching…‘ mi sarei perso uno degli album più belli che ho. Invece, per qualche strano scherzo del destino, ho ascoltato le mie poche cellule cerebrali ancora funzionanti, le quali non si erano fatte sfuggire alcuni dettagli fondamentali, quali: 1) l’album è prodotto da Alison Krauss, 2) Sidney Cox è autore di alcuni dei pezzi più di successo della suddetta Krauss, e 3) l’album è stato registrato nella prestigiosa Suite 2000, al Sound Shop B e ai Treasure Island Recorders, ambetrè studi eccelsi di Nashville Tennessee, non a un qualsiasi Pig Pen Hillside Studio di Asstown lowa.
Che poi se avessi saputo che a fornire le basi strumentali c’erano i boys di Union Station, aiutati dal prodigioso Rob Ickes al dobro, da Andrea Zonn e soprattutto Alison Krauss al violino, e addirittura da Weldon Myric, Tommy White e Kayton Roberts alla steel e Martin Parker alla batteria, allora avrei saputo senza ombra di dubbio che questo CD è un assoluto must. Quale in effetti ritengo che sia.
Suzanne ed Evelyn Cox hanno voci da angeli del cielo (non a caso Ms. Krauss è dietro a tutto: Suzanne canta come lei, ma meglio!), e i loro cori con papá Willard o fratello Sidney sono da manuale della country music. Il loro gusto negli arrangiamenti vocali è ottimo, con la giusta enfasi data in ogni pezzo a chi può meglio valorizzarlo (anche se non considero proprio indispensabile la presenza delle due canzoni affidate a papá, ma va be’…).
Sidney Cox scrive canzoni personalissime e belle, proprio belle santoddio, che meriterebbero maggiore fortuna (confidiamo in Ms. Krauss), e devo dire che il confronto con classici consolidati come le McReynoldsiane Why Not Confess e Pardon Me, la Osborniana My Favorite Memory o la blasonata Everybody’s Reachin… di quel gigante che è Allen Reynolds non gioca certo a sfavore del nostro Sidney.
Se a tutto ciò aggiungete l’incredibile lavoro strumentale dei sunnominati big avrete la ricetta per un album di successo, come spero sarà questa opera prima della Cox Family.
Papá Willard si è fatto un mazzo tanto ad allevare i tre figli nell’amore della buona musica e a farli crescere come band, ma sono certo che i lunghi anni di gavetta (iniziati molto presto e vissuti intensamente) sapranno ripagare i nostri quattro amici della fatica. Altro che le solite disgustose family bands! [P.S.: ‘ambetrè’ non c’è sul Garzanti].
Standing By The Bedside Of A Neighbor /Look Me Up By The Ocean Door /Everybody’s Reaching Out For Someone /Little White Washed Chimney /Cry Baby Cry /l’ve Got That Old Feeling /But I Do /Why Not Confess /Pardon Me /My Favorite Memory /When God Dips His Pen Of Love In My Heart /Backroads
Rounder 0297 (Bluegrass Tradizionale, Country Acustico, 1993)
Silvio Ferretti, fonte Country Store n. 21, 1993
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