Fireballs

Formazione originaria del New Mexico che nasce nel 1958 con George Tomsco, Dan Trammell, Eric Budd, Stan Lark e Chuck Tharp. Dopo alcune incisioni a nome Chuck Tharp and The Fireballs, si legano a Norman Petty, noto per il suo studio di registrazione di Clovis, New Mexico, e per essere stato anche il produttore di Buddy Holly.

Col suo intervento, fra il 1959 ed il 1961 il gruppo ottiene buone presenze in classifica con Torquay e Bulldog (Top Rank) e Quite A Party (Warwick). Nel 1963 Jimmy Gilmer, che ha già realizzato alcuni singoli a suo nome su Decca, Hamilton e Warwick (1959/1960), subentra a Tharp come cantante.

Passati alla Dot, con lui il gruppo ottiene un eccellente n.1 Pop con Sugar Shack ed altre presenze in classifica con Daisy Petal Pickin’ e Ain’t Gonna Tell Anybody. Nel frattempo Petty li utilizza anche per fornire sostenute parti strumentali alle numerose incisioni incomplete lasciate dallo scomparso Buddy Holly, che poi appariranno su diversi suoi album.

Fra svariati singoli ed album la produzione su Dot procede copiosa fino al 1967, ma nel 1968 il gruppo ottiene un nuovo successo di classifica con Bottle Of Wine su ATCO (n.9 Pop), al quale fanno seguito altri titoli quali Goin’ Away, Come On React! e Long Green.

Malgrado i buoni risultati, nel 1969 il gruppo interrompe l’attività e Gilmer, che già aveva inciso da solo un singolo in italiano, realizza ancora un paio di singoli ATCO e poi abbandona per diventare un funzionario della CBS.

45 Giri
Torquay/Cry Baby – Top Rank/Durium R 2074 (12.1959)
Bulldog/Nearby Sunrise – Top Rank/Durium R 2126 (3.1960)
Say I Am/Ja-Da – International/Cetra IS 20069 (10.1966)
Bottle Of Wine/Ain’t That Rain – Stateside/EMI QSS 1101 (3.1968)
Three Minutes’ Time/Chicken Little – Stateside/EMI QSS 1107 (11.1968)
Come on react!/Woman Help Me! – Stateside/EMI QSS 1115 (12.1968)

A nome Jimmy Gilmer & The Fireballs:
Sugar Shack/My Heart Is Free – London HL 1502 (11.1963)
Daisy Petal pickin’/When My Tears Have Dried – London HL 9827 (2.1964)

Augusto Morini, Maurizio Maiotti, fonte Jamboree n. 53, 2006

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