Andy Hall al dobro, Jeremy Garrett al violino, Jesse Cobb al mandolino, Chris Eldridge alla chitarra, Chris Pandolfi al banjo e Travis Book al basso, questi gli Infamous Stringdusters, i ‘famigerati pulitori di corde’. Sei musicisti giovani e talentuosi, sei fenomeni al proprio strumento con un groove assolutamente invidiabile. Ho avuto la fortuna di vederli suonare dal vivo dopo la performance dei Doyle Lawson e Quicksilver all’IBMA 2007 di Nashville negli USA. A differenza del grande, affettuosamente, vecchio Doyle, gli Infamous Stringdusters sono freschi ed hanno grinta nel suonare che, lasciatemelo scrivere, di quest’aria nuova il mondo bluegrass ne aveva proprio bisogno.
Le dodici tracce sono o di composizione di qualcuno dei componenti della band o attinti da songwriters americani come ad esempio la title track a firma Chris Jones. Si evince che non è stata scomodata la tradizione ormai ascoltata e riascoltata fin troppe volte. E questo è un altro punto a loro favore.
Elevatissima la qualità della registrazione e stupendi tutti gli arrangiamenti ma soprattutto, ribadisco, grande, grandissima tecnica strumentale e feeling molto, per usare un termine alla moda, cool. Altra cosa da sottolineare è sicuramente la creatività degli arrangiamenti sempre ricchi di idee che non scadono mai nel già sentito. Come risultato l’attenzione dell’ascoltatore è catturata e lo stesso si ritrova in attesa di quel che accadrà nel prossimo passaggio musicale. Tutto questo senza scalfire la godibilità del prodotto, tutt’altro, arricchendolo di intensità e freschezza. Sentiremo parlare a lungo di questi stringdusters, un nuovo modo di leggere il bluegrass.
Album assolutamente imperdibile per tutti noi che scriviamo e leggiamo queste pagine ed anche per i più incalliti fanatici del Monroe & Scruggs style.
Sugar Hill SUG-CD-4021 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Progressivo, 2007)
Stefano Santangelo, fonte TLJ, 2009
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