Heart Of The Cave: Live From Osimo è un po’ la summa, il compendio dei due lavori incisi dagli Orphan Brigade, trio formato dall’irlandese Ben Glover e dagli americani Neilson Hubbard e Joshua Britt, interpreti di un folk corale, vigoroso e contagioso sempre in bilico tra passato e presente in un pregevole gioco di rimandi storici che, partito dalle fascinazioni legate alla guerra di secessione statunitense è sorprendentemente giunto nel nostro Paese raccontando i misteri delle gallerie sotterranee di Osimo.
Ed è proprio nella cittadina marchigiana che è stato registrato questo album, un concerto in cui il trio è affiancato dal violino e dalla fisarmonica di Marco Santini, vero membro aggiunto alla band, e dalla voce di Laura Matta a rendere ancora più sostanzioso un lavoro vocale sempre particolarmente efficace.
Il fascino ancestrale di queste canzoni vede il proprio apice nelle suggestioni di Osimo (Come To Life), ripresa in una versione struggente, nella ottima Pile Of Bones che apre il disco e nella altrettanto bella Trouble My Heart (Oh Harriet) che a mio parere risultava tra le più intense canzoni dell’esordio Soundtrack To A Ghost Story. Le percussioni di Neilson Hubbard donano poi a queste canzoni un surplus di emozioni, come in Alchemy introdotta efficacemente da mandolino e tamburo, ma è un po’ tutto il sound a giovarsi di questa scelta ritmica, come è successo ad un’altra band a cui possiamo accostare il suono degli Orphan Brigade, i Lumineers. Profondamente poetica è anche Sweet Cecilia mentre Sweetheart è intrisa di gospel e Cursed To Be The Wanderer unisce Irlanda ed America alla maniera dei Waterboys, altro riferimento peculiare. Una dimensione live questa che aumenta la dose di pathos di storie sempre profonde e ispirate.
Appaloosa AP216-2 (Folk, Irish Folk, Singer Songwriter, 2017)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2018