Per quanti non lo sapessero, Ernest Tubb è stato uno dei più importanti personaggi nella storia della country music: sesto membro eletto alla Country Music Hall Of Fame, leader del primo country music show mai presentato alla Carnegie Hall di New York, membro della Grand Ole Opry dal 1943 fino alla sua morte; questi sono solo alcuni dei dati necessari per capire la levatura del cantante e autore. Ernest Tubb, che ha iniziato come uno dei tanti imitatori di Jimmie Rodgers, durante la sua lunghissima carriera ha scritto centinaia di belle canzoni finite nel repertorio di altrettante band di country e bluegrass, come Soldier’s Last Letter, Are You Waiting Just For Me, Walking The Floor Over You. Queste canzoni, insieme ad altre dieci, sono presenti nel tributo degli Osborne Brothers appena stampato dalla Pinecastle Records.
Gli Osborne sono sempre stati legati alla country music, e lo hanno dimostrato ampiamente non solo con la scelta dei pezzi del loro interminabile repertorio, ma anche con il loro stile. Inoltre consideriamo che i due il periodo d’oro di Ernest Tubb lo hanno vissuto quando erano circa ventenni. Più che giustificato, quindi, l’ultimo prodotto dei fratelloni.
Ferretti, che probabilmente si può giudicare come il più grande fan italiano del duo, qualche tempo fa ha recensito uno dei loro ultimi dischi in maniera non proprio positiva, musica eccessivamente pacata, troppi lenti, ecc. Questo CD per fortuna non segue quella tendenza, anche se, vi confesso, fino al quinto brano del compact temevo di si: quasi tutti a tempo lento o medio-lento. A conclusione del disco il bilancio tende ancora troppo da questa parte, tuttavia sono presenti almeno cinque pezzi veloci, il resto è dato da tre brani a medium tempo e altri cinque slow.
Possiamo quindi giudicare il bilanciamento quasi buono, tanto almeno da tenerci sufficientemente su di giri.
Musicalmente la band che li accompagna è ineccepibile, con un Gene Wooten al dobro che si rivela perfetto per questo tipo di materiale. Bobby ha una voce decisamente invecchiata e un mandolino piuttosto stanco. Quanto a Sonny, è il solito grande Sonny Osborne, uno dei migliori banjoisti della storia del bluegrass.
Risultato in definitiva positivo, anche se ci tocca rimanere ancora in attesa del disco Osborne che attendiamo ormai da troppi anni.
Pinecastle PRC 1039 (Bluegrass Tradizionale, 1995)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 29, 1995
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