Pine Valley Cosmonauts - Salute The Majesty Of Bob Wills cover album

Citando un verso della famosissima omonima canzone scritta da Waylon Jennings: “…Bob Wills is still the king…” e non ci sono possibilità di sbagliare. Dal lontano giorno della fine anni ’30 in cui il padre del Western Swing partorì San Antonio Rose e rese popolare quella esplosiva miscela di Jazz e Country & Western, molti sono stati i tributi che i suoi seguaci gli hanno dedicato (uno su tutti: quello degli Asleep At The Wheel), ma questo ha un valore particolare, poiché viene da musicisti (per lo più) poco noti e la parola ‘famosi’ sarebbe probabilmente eccessiva.
Ciò non di meno questo progetto vede partecipare personaggi a noi cari quali Jimmie Dale Gilmore, senza dubbio il più conosciuto, (grande interpretazione ‘strascicata’ della celeberrima Trouble In Mind) e Robbie Fulks con tre dischi solisti al suo attivo (prevedibilmente e decisamente dissacrante la sua rendition del classico Across The Valley From The Alamo di Joe Green).
Riportate a lucido per l’occasione anche Home In San Antone (grazie a Chris Mills, alla sua notevole performance vocale ed agli arrangiamenti fiatistici decisamente ‘alternativi’ – non dimentichiamo che la Bloodshot Records è l’etichetta-patria dell’alternative country), la poco conosciuta Sweet Kind Of Love (con Jon Langford, leader dei Cosmonauts, alla voce solista) e Time Changes Everything (che fu dell’indimenticato Tommy Dunca, il migliore cantante che i Texas Playboys abbiano mai avuto) con la voce grintosa di Jane Baxter Miller (?) affiancata da una batteria – Steve Goulding – ed una steel guitar – Mark Durante – davvero grandi.
Stesso discorso per Hang Your Head In Shame, dove la voce ‘datata’ di Bob Boyd è perfetta e la steel guitar riprende i tipici licks delle performances di Hank Thompson.
Steel Guitar Rag è un passaggio obbligato per chiunque si cimenti con questo strumento e Mark Durante dimostra di poter insegnare un paio di cosette a tanti suoi colleghi, mentre Steve Goulding pesta di brutto sui suoi tamburi.
Non andrò a disquisire su tutti i diciannove (sì, 19!) brani compresi nel CD. Vale la pena di centellinarli come un whiskey sapientemente invecchiato.

Bloodshot BS 029 (Alternative Country, Western Swing, 1998)

Dino Della Casa, fonte Country Store n. 45, 1998

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