L’idea di una rubrica, più o meno stabile, dedicata ai musicisti old time degli anni ’20, ’30 e ’40 ci è stata suggerita da una serie di cartoline, anzi di figurine da collezione illustrate dal bravo R. Crumb, relative ad una quarantina di artisti famosi a livello regionale e nazionale (oggi internazionale), o artisti che, avendo inciso solo poche facciate e per i quali non si è stati quindi in grado di compilare interi albums commemorativi, destano solo l’interesse dei più incalliti collezionisti.
La realizzazione di questa collezione risale al 1985 da parte della Yazoo di New York, ed è affiancata da altre due simili raccolte dedicate agli eroi del primo blues e del primo jazz. Non siamo purtroppo in grado di confermarvi se siano ancora disponibili o meno, per questo vi preghiamo di accertarcene personalmente, nel caso foste interessati, contattando direttamente la casa di produzione:, Yazoo Records Inc., 245 Walery Piace, New York, NY 10014, USA.
Proveniente dalla Contea di Anderson, Kentucky, Andy Palmer possedeva molte delle caratteristiche tipiche del fiddler old time. Le eccitanti dinamiche determinate da controllati crescendo di volume, oltre ad una cura particolare per i dettagli, fecero di Palmer un musicista di classe, ricordato ancora oggi anche per le sua innate capacità di sincopazione e per essere stato uno dei più validi violinisti per danza del suo tempo. Ciò emerge anche ascoltando le sue scarse incisioni effettuate con la String Band di Jimmie Johnson nel 1932 per l’etichetta Champion. I 78 giri relativi a queste incisioni sono quanto di più raro oggi ci possa essere nel campo del collezionismo discografico del genere negli Stati Uniti. Basti pensare che esiste una sola copia di ciascuno dei tre suoi dischi, uno dei quali al tempo venne prodotto con una tiratura limitatissima, 99 copie (!!), mentre non si è mai avuta traccia del suo quarto disco. Le incisioni del 1932 furono infatti 8 in totale.
Nato nel 1881, durante la sua breve vita, conclusasi a soli 41 anni, Andy Palmer ha lavorato nella compagnia ferroviaria L&N Railroad e per diverso tempo come musicista di professione. La sua figura è rimasta sconosciuta fino ai primi anni ’80. quando venne riscoperta e considerata una delle più importanti della ‘early American music’. Andy Palmer è possibile ascoltarlo in una raccolta della Morning Star (45003), anch’essa di difficile reperibilità attualmente.
Di ben maggior fama, rispetto a Andy Palmer, godette Eck Robertson, da molti considerato il miglior fìddler del periodo che va dal 1922, l’anno in cui incise Sally Gooden negli studi della Victor Talking Machine Company di New York City, per gli storici il primo brano country ad essere registrato, fino alla Seconda Guerra Mondiale.
Alexander Campbell ‘Eck’ Robertson nacque a Delaney, Arkansas, il 20 novembre 1887, ma tre anni dopo la famiglia si spostò a Amarillo, Texas, in cerca di maggior fortuna e qui trascorse la sua intera vita. Figlio di un predicatore, anch’egli violinista, Eck cominciò a suonare a soli 5 anni, e a 16 faceva parte di un ‘medicine show’ itinerante con il quale per alcuni anni si fece molta esperienza fino a divenire un bravo professionista in giovanissima età.
Molti ancora oggi amano raccontare di un Eck Robertson che nel giugno del 1922, in compagnia di un amico veterano della Guerra Civile, tal Henry Galliland, raggiungeva New York City dopo un estenuante viaggio per presentarsi alla porta della Victor Records, dove era impiegato un amico di Henry, e per la quale i due sognavano di registrare delle ‘sides’.
Fin qui niente di strano, il punto è che si dice anche che i due fossero vestiti con uniformi di Confederati! Leggende a parte, le cose funzionarono, visto che venne loro concesso di incidere ben 12 brani: Forked Deer, Arkansas Traveller, Apple Blossom (non pubblicata), Turkey In The Straw, la stessa Sally Gooden, ecc.
A differenza di un altro grande come Fiddlin John Carson, Eck Robertson non fu in grado di gestire al meglio la sua carriera discografica, infatti non incise alcun altro disco fino al 1929, quando ebbe una ulteriore occasione di suonare per un microfono, questa volta con la sua ‘family band’.
Il numero delle incisioni di Robertson effettuate nell’arco della sua intera vita si aggira intorno a 100, grazie soprattutto alla sua riscoperta da parte dei revivalisti degli anni ’50 e ’60. Tra questi vanno certamente ricordati i New Lost City Ramblers, responsabili di alcune incisioni effettuate nel 1963 (il disco è uscito solo nel 1991 per la County con il titolo Eck Robertson, Famous Cowboy Fiddler) con le quali il nome di Robertson tornò a circolare. Il Texas, come è noto, si è rivelato uno dei più importanti stati in quanto a fiddle music, e Eck Robertson è stato giudicato uno dei migliori nell’apprendere e divulgare i diversi stili violinistici tradizionali di questa area geografica. La sua stessa Sally Gooden, a distanza di circa 75 anni, continua ad essere un punto fermo per i giovani fiddler che si cimentano in quel classico, grazie al tipo di arrangiamento, alle variazioni della melodia: il miglior esempio di fiddle arcaico esistente, complesso anche dal punto di vista tecnico, a partire dall’accordatura (E-A-E-A) che permetteva l’esecuzione della melodia su due diverse ottave con l’utilizzo di corde aperte.
Eck Robertson era grande anche nell’esecuzione di sincopate dance tunes. cosi come nel rag-time, nel blues o nel valzer, utilizzando lo stile ‘long bow’ (arcata lunga) e rivelandosi esperto anche nel back up.
Probabilmente solo Ed Haley del Kentucky può essere ritenuto di pari livello nell’intera storia della fiddle music anteguerra. La sua musica è ancora disponibile, e probabilmente mai smetterà di esserlo, tale è stata l’importanza della sua figura nella storia della musica country.
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 40, 1997