Tutti e sei i musicisti coinvolti nella registrazione live di Out Of The Blue vantano un impressionante curriculum di collaborazioni con alcuni dei migliori artisti rock e blues della scena inglese degli anni ’60-’70. The Rockets è il nome del gruppo, il cui leader e frontman è il tastierista David Wilkinson; completano la formazione Dick Heckstall-Smith al sax soprano e tenore, Mickey Walter alla batteria, Ed Deane alla chitarra e Dave Wintour al basso; come guest in un paio di brani si aggiunge il chitarrista Pete Haycock.
E’ fuori discussione il mestiere di questi musicisti, che consente loro di interpretare con sufficiente personalità il mazzo di classici scelto come scaletta. L’unica eccezione è War Is Over, brano originale composto dal leader e dedicato ai profughi della Bosnia.
La personalità di maggiore spicco del gruppo è sicuramente Dick Heckstall-Smith, che con i suoi fiati interviene puntualmente a irrobustire il suono del gruppo.
Chi si aspetta da questa registrazione arrangiamenti meditati, o una scelta di brani particolare sarà probabilmente deluso, mentre chi accetterà di entrare in un club, con lo spirito di ascoltare un repertorio sempreverde, troverà qui pane per i suoi denti.
Buone sono le covers di I’m Ready e Great Balls Of Fire, mentre non convince appieno Smockestack Lightning di Howling Wolf.
Il repertorio è vario ed è presentato con convinzione: Why I Sing The Blues (B.B. King), I Got A Mind To Travel (Albert Collins), Every Day I Have The Blues (Memphis Slim), Look Over Yonder’s Wall (Elmore James).
Un neofita sarà sicuramente incoraggiato a scoprire gli artisti che hanno composto i brani presentati nel concerto racchiuso in Out Of The Blue, avendo modo di scoprire un patrimonio immortale. Agli altri, il piacere di vedere ancora in azione vecchi amici che hanno segnato in modo significativo la musica.
Bellaphon L+R LR CD 42077 (Chicago Blues, Rock & Roll, 1994)
Umberto Tonello, fonte Out Of Time n. 4, 1994