La ristampa in edizione CD del primo album di Son Seals — edito nel 1973 da una quasi esordiente Alligator — ci viene riproposta nella confezione originale, note incluse. L’Alligator è mutata in questo lasso di tempo. Oggi è sicuramente la più importante etichetta di blues contemporaneo, e Son Seals — giustamente — è ora considerato una delle figure predominanti della sua generazione.
Se i vent’anni di carriera di questo bluesman non sono stati molto prolifici, sei album non sono certo un record, è vero che comunque Seals è un artista da seguire con attenzione. Tutte le caratteristiche della sua musica sono ben presenti qui in The Son Seals Blues Band: il suo è un blues crudo, aspro, ha una vocalità diretta, mille miglia lontana dalla raffinatezza di un Robert Cray.
Già in questo album Son Seals poneva le fondamenta di quello che sarebbe stato lo stile sviluppato nelle registrazioni seguenti: una musica passionale, feroce, atta ad incorporare in un unica miscela tutte le suggestioni che una città come Chicago può dare ad un artista con la sua sensibilità. Ben sorretto da un gruppo composto dall’eccellente tastierista Johnny ‘Big Moose’ Walker, veterano delle sessions realizzate a Chicago (purtroppo oggi impossibilitato a suonare per motivi di salute) e dalla ritmica rocciosa di Charles Caldwell e Johnny Ridley, Son Seals è libero di dare un saggio del suo talento. The Son Seals Blues Band si apre con Mother In Law Blues, musica ad alta energia, che viene solo parzialmente mediata nella versione di uno dei capolavori del geniale Magic Sam All Your Love.
Il CD è costituito per la maggior parte da brani composti dallo stesso Seals il quale si rivela anche buon compositore. Vent’anni sono un arco di tempo sufficiente per smorzare qualsiasi facile entusiasmo, ma l’impatto di questa musica è rimasto intatto, anche per la notevole compattezza di suono. Una ghiotta occasione.
Alligator ALCD 4703 (Blues, 1993)
Umberto Tonello, fonte Out Of Time n. 2, 1994
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