Tillers - Hand On The Plow cover album

Hand On The Plow è il quarto disco per la band The Tillers di Cincinnati, Ohio, quello che riesce meglio a condensare passione, verve e sincero coinvolgimento sulla falsariga di colleghi come Old Crow Medicine Show e Black Twig Pickers.
Hand On The Plow ci presenta un maturo e talentuoso frontman come Mike Oberst guidare il trio che comprende il chitarrista Sean Geil e il contrabbassista Aaron Geil attraverso territori già esplorati da tantissimi altri musicisti con un piglio personale ed estremamente godibile. Old time music di qualità la loro, testata da un’attività live instancabile e da un sempre maggiore feeling. Banjo e fiddle sempre in primo piano con chitarra e basso che forniscono una base solida e compatta, storie di gente comune, di sofferenza e di gioia, di sentimenti veri, costantemente attuali e vivi.

Queste sono le principali doti di un lavoro bilanciato e mai noioso o ripetitivo che si apre con l’ottima Old Westside dai cenni autobiografici e si arricchisce di momenti preziosi come Shanty Boat, pigra ma fascinosa, Willy Dear dalla melodia limpida e accorata, The Road Neverending, gustosa celebrazione della propria passione e poi ancora Tecumseh On The Battlefield, Long Summer Day, 500 Miles, la trascinante Treehouse e Weary Soul che chiude l’album in maniera più riflessiva ed interiore.
La continua ricerca melodica dei Tillers, la fine tecnica strumentale, la produzione stringata ma proprio per questo efficace, l’approccio mai ‘archeologico’ ma dall’atteggiamento moderno, queste in sintesi sono le qualità di un disco caldamente consigliato agli amanti della tradizione acustica e non solo.

Autoprodotto (Folk, Old Time Music, 2013)

Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2014

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