Registrato alla fine del ’94 e uscito a metà dello scorso anno il disco, come i precedenti, sulla quarta di copertina riporta un “For information and bookings… ” , che oggi non serve più a nessuno se non per una cartolina di saluti, in quanto la band dell’Ohio si è definitivamente sciolta. Lo sapevate vero? E già, SF lo ha scritto da qualche parte sullo scorso numero. Allora ricorderete che lo stesso, riportando le sue impressioni sul gruppo, ha riferito che i Trad Grass dal punto di vista umano si dimostravano essere quello che dei buoni vicini di casa non dovrebbero: glaciali, scostanti, musoni, ecc.
Se però è vero che in linea di massima il musicista è ciò che suona, e che la sua musica, se sincera, altro non è che l’esternazione della propria personalità, dei propri sentimenti e via discorrendo, allora è altrettanto vero che questi cinque signori sono stati grandi nel nascondere questo aspetto, oppure ci hanno preso per i fondelli tutti questi anni. Perché la loro musica è calda, sentita, eseguita con partecipazione e… sincera.
Songs Of Love And Life è il quarto disco Rebel della loro produzione, e anche questo Bluegrass Unlimited lo ha proposto come ‘highlight’, ovvero indispensabile. Non so se concordare, certo è che se amate il bluegrass tradizionale il dischetto in questione vi darà buoni motivi per non dar peso alle storie di cui sopra.
La minestra è sempre quella, ottimi vocalists, tenor da brivido, duetti esemplari, suono granitico, dolce ma mai molle, banjo potente, chitarra dalla ritmica semplice ma quantomai efficace, mandolino all’altezza e armonizzazioni da manuale. Insomma un altro centro. Questa volta, la prima, un ospite, e che ospite: Gene Wooten al dobro.
Sei delle tredici canzoni sono originali e si integrano perfettamente al repertorio tradizionalissimo della band. Le altre provengono dalla discografia di Jimmie Rodgers, Reno & Smiley, Delmore Brothers, ecc, e ad esclusione di Gonna Lay Down My Old Guitar, di questi ultimi, i pezzi selezionati non sono inflazionati al punto da risultare prevedibili per quanto li si possa arrangiare.
Veil Of White Lace è stato un hit di Mel Tillis all’inizio degli anni ’70, ma vi assicuro che sembra nato per essere suonato da una band bluegrass, sarà perché la scrisse quel Damon Black utilizzato anche da Bill Monroe e Osbome Brothers.
Uno dei picchi del disco è dato da My Dollies Would Cry, un pezzo anni ’50 particolarmente dolce nonostante il testo funereo, tempo 3/4, di una semplicità disarmante proprio nello stile della band.
Altro brano da segnalare, dal taglio classico, è il lento This Love Of Ours, una canzone dalla struttura come mille altre, ma che la voce del buon Mark Rader rende lucente come un piccolo diamante.
Songs Of Love And Life, in definitiva, è un disco da avere, ascoltare e dal quale i gruppi principianti (e non solo quelli) devono prendere spunto per cercare di capire come si suona il bluegrass tradizionale.
Rebel 1721 (Bluegrass Tradizionale, 1995)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 31, 1996
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