They All Played Ragtime: Scottdale String Band. Nella old time music su disco (al contrario di quella dal vivo) sono sempre state scarse le bands dedite al ragtime; una ragione è che il mercato discografico dell’epoca disdegnava questa forma musicale colta (ma, alla fin fine, un parto della minoranza di colore), preferendo dei prodotti a sicuro e preciso indirizzo etnico, come i race records (dai neri per i neri) o gli old time familiar tunes (diretti per la maggior parte ai bianchi).
In questo modo abbiamo avuto solo sporadiche incisioni con influenze più o meno ragtime: gli East Texas Serenaders, la Scottdale String Band, gli Allen Brothers, i Georgia Yellow Hammers, la Dallas String Band, i Mississippi Mud Steppers, qualche jug-washboard band e degli egregi musicisti di colore (Blind Blake, Blind Willie McTell, Bo Carter, Furry Lewis, Big Bill Broonzy, Rev. Gary Davis ecc.) e bianchi (Sam McGee, Dave Miller, Frank Hutchison, Roy Harvey, Jimmie Tarlton, Dave McCarn ecc.) che adattarono la particolare tecnica pianistica alla chitarra.
Originaria di Decatur (Georgia), la Scottdale String Band produsse trentatre matrici ad Atlanta per la Okeh e la Paramount tra il 1926 ed il 1932. La caratteristica che la rende pressoché unica è l’uso del mandolino e del banjo-mandolino (Blevie Freeman nei primi due brani incisi, Charlie Simmons nei restanti) come strumento solista principale in un affascinante ed arcaico repertorio marcatamente intriso di rag.
Pierangelo Valenti, fonte Suono, 2012