Tim Smith non è un nome di quelli famosi. Onestamente, a me diceva poco. Solo leggendo le note di copertina, redatte da Lance LeRoy, ho (ri)scoperto che ha suonato a lungo il fiddle con i Bluegrass Cardinals. Bene, avrei fatto, e fareste, meglio a conoscerlo di piú. Questo disco è quello che si chiama una piacevole sorpresa, tanto piú che anche gli altri musicisti, a parte Wayne Benson da IIIrd Tyme Out al mandolino, sono a me sconosciuti: Clay Jones alla chitarra, Eric Ellis al banjo, Greg Martin al basso, e Greg Luck ospite al basso su un solo pezzo.
L’unico difetto che trovo in questo disco, che poi è un difetto solo per me e per nessun altro, è che è un disco completamente strumentale. Va detto che Tim Smith, il suo violino, riesce a farlo cantare. Ma anche a farlo parlare, quando serve. Si tratta quindi di un disco di violino, ed effettivamente è una raccolta di fiddle tune. Ci sono alcuni standard, naturalmente, ma ci sono anche otto composizioni originali del nostro, che si é pure (ottimamente) autoprodotto. Ampio spazio viene lasciato agli altri musicisti.
Il suono del fiddle è sempre pulitissimo e intonatissimo, come quello del fiddler che viene da studi classici. Del violinista classico, tuttavia, Tim Smith non mostra assolutamente i principali, e imperdonabili, almeno in questa nostra musica, difetti: il suo timing è impeccabile sempre, ed il tremolo viene usato sporadicamente solo nei pezzi molto lenti: ci sono alcuni valzer, giustamente, e anche qualche concessione allo swing, come ad esempio Big Boy, una delle composizioni originali.
Il disco chiude con The Star Spangled Banner, peraltro molto ben eseguita, scelta che sembra piuttosto diffusa dopo l’11 settembre. Comprensibile. A me, onestamente, è un pezzo che non dispiace. E poi, noi italiani non siamo tenuti ad ascoltarla con la mano sul cuore.
Bene, se amate il fiddle, è veramente un bel disco. Ma anche se amate la musica bluegrass strumentale. È comunque un bel disco.
TRS 7002 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno, 2001)
Aldo Marchioni, fonte Country Store n. 65, 2002
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