Tom Caufield & The Calling

La storia musicale di Tom Caufield è lunga ed articolata e segue un pò quella di certa musica americana tra rock e canzone d’autore. Dal nativo Michigan al North Carolina dove Tom seguì la famiglia e dove si innamorò della musica di Jackson Browne e Joni Mitchell, due punti inamovibili delle sue radici musicali, dall’Ohio all’attuale vita al sole di Los Angeles, è stato tutto un accumulare esperienze che sedimentandosi hanno dato vita ad un piacevole roots rock che deve anche parecchio a Bruce Springsteen, un altro mentore del nostro.

Tom Caufield ha inciso tantissimo nel corso degli ultimi venticinque anni anche se relativamente poco è stato pubblicato e il suo nome ha solo iniziato a girare a livello internazionale nel 2009 grazie ad un ottimo album intitolato The Times Are Never So Bad, probabilmente il suo prodotto più notevole e quello che mi sento di consigliare a chi volesse avvicinarsi al suo script. Dopo questo si sono succeduti a breve distanza altri due dischi, More Fire For The Firedome e questo Tom Caufield & The Calling, con l’ambizione poi di mettere mano e di pubblicare i suoi enormi archivi.

Se il primo dei due dischi pubblicati quest’anno non mette completamente a fuoco la sua interessante personalità, Tom Caufield & The Calling risulta più convincente e poeticamente rilevante. Qui è accompagnato da una backup band che vede coinvolti Stefano Ashbridge alla batteria, Sehyon Youe al basso, John Baker alla chitarra elettrica e Ted Kanhardjeff alle tastiere e rivede alcune sue vecchie composizioni trovando ispirazione e forza attraverso nuovi arrangiamenti e suoni. In più ci sono quattro nuove canzoni che confermano la bontà della sua capacità creativa e del suo estro. Da segnalare ci sono brani come Falling Up, Rope Of Sand, l’intensa ed interiore Eyes Wide Shut, More Fire To The Firedome con una ritmica reggae che ricorda alcune cose di Jackson Browne o del Bruce Cockburn più votato alla world music, To The Stars e Throw It On The Fire, momenti pregni di lirismo ed ispirazione in un contesto che cresce ascolto dopo ascolto.

Bohemian Embassy BE192010 (Roots Rock, Country Rock, 2010)

Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2010

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