Recensione album River Suite For Two Guitars di Tony Rice & John Carlini a cura di Mariano De Simone per la rivista Country Store

River Suite For Two Guitars è una grande prima prova di Tony Rice & John Carlini, un duo che decide di entrare in sala di incisione solo oggi, a venti anni di distanza dal primo incontro (il tramite fu David Grisman). In tutti questi anni Tony Rice e John Carlini non hanno mai perso i contatti, collaborando e scambiandosi esperienze, smentendo il luogo comune del chitarrista competitivo e geloso custode delle proprie tecniche e scoperte.

Rice è talmente noto che non ha bisogno di presentazioni. Quanto a John Carlini, che qualcuno ricorderà chitarrista in una delle tante formazioni di Grisman, suona anche il 5-string banjo bluegrass e progressivo, ed ha suonato tra gli altri con il Kronos Quartet. Dei due è quello che ha avuto le esperienze più importanti dietro le quinte, come arrangiatore e compositore.

I brani di questo River Suite For Two Guitars sono sullo stile del Rice chitarrista di new acoustic music (come si diceva negli anni :80). Il rischio di ascoltare soltanto grande tecnica è superato dal suo gusto musicale e dalla capacità di spaziare dal country al jazz. E non gli è da meno Carlini: all’ascolto, se il vostro impianto stereo non presenta inversioni di canali, potete ascoltare Rice sul canale sinistro e Carlini su quello destro.

Lo stile è molto simile ma distinguibile: solito tocco molto morbido e fluido quello di Rice, più secco quello di Carlini; meno prevedibili e ritmicamente più vari sia i soli di Rice che il suo back-up. Ma stiamo comunque parlando per entrambi di tecnica chitarristica ad altissimi livelli ed accessibili a pochi. I brani del CD, a dimostrazione dell’eclettismo dei due, spaziano da Gershwin a Grusin a composizioni originali di Rice e Carlini. Qualche citazione: Banister River, grande apertura del CD, una intimistica Unknown Emotion/Hidden Place, Big Mang, l’intramontabile Summertime.

Sugar Hill SHCD 3837 (New Acoustic Music, Swing Acustico, 1995)

Mariano De Simone, fonte Out Of Time n. 11, 1995

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