Songs Of Love So Cruel: secondo disco solista per Ultan Conlon, musicista irlandese dal nome curioso e dai modi gentili, dopo il debutto del 2009 intitolato Bless Your Heart. Ultan si è fatto le ossa sulle note della musica di Bob Dylan e di Roy Orbison, ha amato profondamente quella di John Martyn e ha supportato i tour di Patty Griffin e Eddi Reader, tanto per inquadrare, cosa non facilissima, la sua proposta artistica.
In questo Songs Of Love So Cruel c’è la passione per la vocalità aperta e potente di Mr. Orbison, la profondità della poesia di Dylan e la creatività un po’ oscura di John Martyn in un insieme di emozioni che crescono pian piano fino ad insinuarsi nel cuore di chi è sensibile alla canzone d’autore condita con un pizzico di pop, di rock e di folk. Gli arrangiamenti sono in mirabile equilibrio tra elettrico ed acustico, le atmosfere rilassate e carezzevoli, l’approccio un po’ timido ma coinvolgente.
Le dieci canzoni presenti, tutte firmate dallo stesso Ultan Conlon che co-produce un disco le cui basi sono frutto di un breve ma proficuo lavoro nella nativa contea di Westmeath, mostrano una buona capacità di sintesi delle sue influenze, avvicinandolo a sonorità in sintonia con gente come David Gray, Beth Orton e Snow Patrol. Da Bristlecone Pines a Lonely Avenues, dall’iniziale In The Mad a Dance To ‘Paper Roses’ veniamo accarezzati da storie di relazioni interpersonali suggerite con estrema grazia e piacevolezza, mai sopra le righe e soprattutto mai banali.
Un artista certamente da seguire nella sua evoluzione e un disco a cui accostarsi con semplicità e senza preconcetti.
DarkSideOut (Country Pop, Folk, 2013)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2014