Utah Phillips - Good Though! cover album

Molto indovinata la frase di ‘Red’ Nelson riportata sul retro della copertina del CD: “Utah Phillips è come la cometa di Halley: non sai se sarai ancora vivo quando lui tornerà di nuovo in circolazione”. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un personaggio atipico e fuori dal tempo e dalle mode: umorista ma profondo, grande intrattenitore, nelle sue storie si parla di treni, hobos, whiskey, sindacati, donnine allegre.
Bruce (questo il suo vero nome) Phillips con questo Good Though! ci intrattiene su treni e vagabondi, due elementi che gli sono stati molto vicini per tutta la vita. Il treno come mezzo per trasferirsi, andare da qualche parte, da nessuna parte. Il vagabondo come uomo completamente libero, l’uomo che non ha altro da fare nella vita che ‘essere libero’. E per cercare di far entrare l’ascoltatore nell’atmosfera giusta, i brani sono preceduti da suoni della ferrovia, sferragliare di treni, fischiare di sirene.
Due brani sono dal vivo e testimoniano delle capacità di intrattenitore e di story-teller di Utah. La sua voce calda ed accattivante si avvale dell’accompagnamento di un semplice finger-picking sulla chitarra acustica; in un paio di brani è presente l’armonica.
A parte il brano di apertura, il classico Cannonball Blues, una specie di brano-sigla di Utah Phillips, e quello di chiusura, il famoso Wabash Cannonball, gli altri brani sono tutte composizioni originali.
Non aspettatevi novità: si tratta di brani ed atmosfere che ricordano il folk-revival degli anni Sessanta: brani da ascoltare avendo possibilmente a portata di mano i testi, inseriti nel libretto che accompagna il CD, e le note di presentazione di ogni brano scritte dallo stesso Utah Phillips.
Un ascolto distratto rischia di lasciare ben poche tracce.

Philo CD PH 1004 (Folk, 1997)

Mariano De Simone, fonte Country Store n. 39, 1997

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