Avevamo invitato più volte la Wolf ad uscire dalla gabbia del monolitismo produttivo. Le avevamo cioè chiesto di presentare nuovi personaggi (sebbene ciò fosse un rischio), anziché fossilizzarsi nelle solite rimasticazioni in salse diverse dei vari Magic Slim, John Primer, etc.
Non possiamo quindi che guardare di buon occhio la pubblicazione di questa Call Me, opera di Vance Kelly (sebbene accompagnato dai soliti turnisti), personaggio di secondo piano del circuito di Chicago, con alle spalle esperimenti sonori diversi che vanno dalla collaborazione con A.C. Reed, a quelli, poco qualificanti, nel campo della disco music.
Ed infatti se qualche caduta in tentazione si concretizza con brani come Wall To Wall, e gli scontati ballabili Use Me Right e She Ain’t Good Looking di cui purtroppo è anche autore, il resto si muove in una miscela, che va oggi per la maggiore: soul e blues, il tutto anche in funzione della voce di Vance chiara, aperta e ben modulata, ma in grado all’occorrenza di scurirsi a dovere.
Tra le soul ballad da citare Hurt So Bad, That The Way Love Is splendidamente suonata ed in cui brilla la chitarra dolce ma senza caramello del leader, e la poetica In Of The Rainbow.
Decisamente più blues la title track Call Me, con l’armonica distorta di David Honeyboy ed il basso di Nick Holt a far da spalla alle frasi incisive del leader, Driving Wheel con il duetto tra chitarra e voce di Kelly, e la Woman In Every Town di A.C. Reed dalla classica scansione ritmica.
Non solo blues quindi, ma tentando di imboccare una nuova via si è approdati perlomeno ad un risultato ben suonato ed interpretato.
Wolf CD 120.877 (Soul, Blues, 1994)
Marino Grandi, fonte Out Of Time n. 6, 1994