Se amate la musica country suonata con la passione per il country contemporaneo ben bilanciato da un profondo rispetto per la tradizione, siete capitati nel posto giusto dato che questo Lonesome & Hurting non è il classico prodotto sfornato dagli studi-catene di montaggio di Nashville ma bensì il frutto dell’amore per questa musica da parte di uno sconosciuto canadese dalle probabili origini indiane. Chiaramente non realizzato per poter scalare le classifiche di vendita, anche se alcuni brani potrebbero tranquillamente essere adatti per le radio country, è un album che grazie alla buona vena compositiva di Cheechoo riesce a risultare convincente. Le composizioni offerte sono dieci, per lo più lente ballate, qualche honky-tonk ed una spruzzata di bluegrass, che ben assecondano la limpida voce del protagonista prevalentemente alle prese con storie di amori spezzati. Inoltre è ben suonato grazie all’apporto di bravi quanto sconosciuti musicisti locali alle prese con gli strumenti adatti del caso, vale a dire chitarre acustiche, pedal steel, banjo, armonica e batteria ma, soprattutto, niente strings.
L’album si apre con la title track che è un pò la firma dello stile di Cheechoo, una ballata che ben cattura la raffinata eleganza del suo stile vocale e compositivo, e si chiude con Never Gonna Drink Again simpatico honky-tonk, sembrerebbe quasi di origine texana, da poter cantare assieme a Redneck Mother. Nel mezzo titoli dal significato inequivocabile quali Love Me Tonight, Walk Away, Written Letters e Played A Game I Couldn’t Win. Se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo forse nei complesso l’album è un po’ troppo da ‘tears in the beer’ e se siete già tristi del vostro non è proprio il più adatto per tirarvi su, ma se le storie tormentate sono il vostro pane Lonesome & Hurting soddisferà il vostro appetito.
Dark Light Music DL 12002 (Traditional Country, Honky Tonk, 1994)
Alessandro Maggiori, fonte Out Of Time n. 4, 1994
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