Pop Wagner e Bob Bovee sono due vagabondi che hanno raccolto l’eredità di tanta gente che ha vissuto e sofferto sulle strade d’America: le loro esperienze musicali, così come quelle di vita, sono riflesse nelle composizioni che portano la firma dell’uno e dell’altro. Il sodalizio di Pop e Bob, inizia nel lontano ’71… Bob si trovava a Minneapolis per visitare un amico, Stevie Beck, dopo aver peregrinato a lungo sulle due coste portando con sé la sua chitarra, l’armonica, banjo, autoharp ed un po’ di pezzi old-time e brani suoi. Pop, invece, nativo di Yellow Springs, Ohio, era reduce da un viaggio nel Wisconsin. Suonava vecchi motivi country, blues, ragtime e nuove canzoni con la sua chitarra e l’armonica a bocca. Le strade dei due si incontrano, appunto a Minneapolis.
Una delle prime conoscenze che fanno in quella città è Mary Dushane che viene subito affezionatamente chiamata Fiddlin’ Mary (Mary aveva suonato fiddle e autoharp, prima con Charlie Rushton e poi con la Bellville Band). Una cena a base di chili a casa di Mary sigilla il loro incontro. I tre, insieme a Stevie Beck, Dakota Dave Hull e Mike Cass, formano un gruppo: The Midwest Hayride, che Bovee definisce “una banda altamente esplosiva”… purtroppo si sciolgono pochi mesi dopo, nel maggio del 1972. Nei mesi seguenti, Pop e Bob sono di nuovo sulla strada per muoversi da un punto all’altro degli States. I mezzi preferiti da loro per tali viaggi sono l’autostop ed il treno. Si esibiscono, da San Francisco a Portland, nei posti più disparati dove la gente si ferma a sentire: nei bar o sulle strade.
Durante un passaggio sul treno da Denver a Salt Lake City, i due cominciano a coltivare l’idea di creare una cooperativa di musicisti. Di ritorno a Minneapolis, verso la fine dell’estate (’72), la loro idea, divulgata, trova numerosi aderenti, così nasce la June Apple, cooperativa di musicisti che si propone, nei suoi intenti, di offrire un’alternativa all’industria-mercato musicale delle grandi compagnie discografiche, ed allo stesso tempo ai musicisti soci di stare insieme, confrontando eventuali ricerche e traguardi. Alla base, comunque, è sempre forte lo spirito di tenere vivo, valorizzando, ciò che di buono la tradizione americana sa dare. Ma le avventure di Bob & Pop sono lungi dall’essere terminate: nel 1974, con il ritorno dall’Europa di Bob Douglas, la coppia comincia a meditare un’ennesima esperienza di gruppo.
Si affiatano per un periodo di tempo, con Douglas che suona un po’ di tutto, dal banjo al fiddle all’autoharp sino ai cucchiai (?), e l’anno successivo tutto è pronto per l’inaugurazione della nuova band. I tre decidono di chiamarsi, Mad Jack & Black Label Boys ma… la formazione è al completo però solo nel 1976, con la riunione di Mary Dushane, che dà alla loro musica quell’old-timey sound tanto cercato. Questo disco, primo parto della Train On The Island, label associata alla June Apple, rappresenta un tentativo di portare su vinile i propositi di quella cooperativa musicale assieme a momenti personali. Encomiabile la sforzo di essere personali di Wagner e Bovee, anche se è quest’ultimo ad apparire più maturo (o almeno più disinvolto).
Alcune sue composizioni segnano marcatamente la raccolta: Sweet Talkin’ Mama, dal sottile piglio country-blues, Skid Row che narra di un hobo, affezionato alla bottiglia di vino, con umanità e nostalgia e Streetsinger’s Heaven, brano composto in un freddo gennaio del ’72, quando Bob cantava per le strade di Minneapolis. Più hobo, nel modo di cantare e suonare l’armonica a bocca il buon Pop (fratello di Bodie), che vanta in questo lavoro, ben quattro pezzi composti da lui: Daddy Jet Me Know Before You Go, dolcissima parentesi (autobiografica?) dedicata ad un ragazzo che lascia la famiglia per mettersi in viaggio. Classiche atmosfere folkie in Old 97, Where Did You Go?, ricordo di una locomotiva che sfrecciava da Minneapolis su fino a Duluth, due volte al giorno… Chesterfield, solo arrangiata da Pop, ha strani movimenti di swing e blues. Bellissima, invece, Whiskey In My Glass dai toni rilassati ed intimi che ci fa partecipi dell’estate trascorsa, nel ’72, dai due amici a Portland. Norther Line ripete la tematica affascinante del viaggiare lasciandosi dietro città, tramonti e binari.
I Mad Jack & Black Label Boys, al completo, si sentono solo in cinque brani del disco ed è qui che anche si avvertono maggiormente le simpatie old time dei quattro musicisti: Streetsinger’s Heaven, ad esempio, ha chiari riferimenti a questo genere musicale. Yella Gal/Rye Straw e Hobb Dye, sono infatti sicuramente pezzi che si possono inserire con facilità nel repertorio di un gruppo old time, quali sono loro. Eccellenti le riedizioni di Bringing On The Georgia Mail, di Fred Rose, ma soprattutto di Hobo Blues, un piccolo classico della musica cajun opera del compianto Link Davis. Suggestiva la chitarra di Bob Bovee, accompagnato dal notevole Dakota Dave alla solista. Il brano porta il nome di Blue Mountain ed è stato composto da F. W. Keller, allevatore e giudice dello Utah, dove appunto si trova la Blue Mountain. la semplicità ed il calore di questo motivo sono commoventi. Se amate la musica e le canzoni degli hobos, questo album è per voi!
Train On The Island (Traditional Country, 1979)
Mauro Quai, fonte Mucchio Selvaggio n. 18, 1979