Questa giovane band di St. Louis, Missouri, ha esordito a livello nazionale con No Kinder Room (Hightone ’96), un album intenso e nostalgico, country-oriented sound impreziosito da belle armonie vocali e da arrangiamenti per strumenti a corda di squisita fattura. Orfani dell’Austin ‘trade mark of quality’ e della classica produzione di Lloyd Maines, i Wagon dimostrano di sapersi gestire per il meglio anche da soli. La band, divenuta stabilmente un quartetto, si regge sul magistrale violino di Chris Peterson, il cui apporto è prezioso anche al mandolino, lap dulcimer e banjo, ben coadiuvato da Ben Davies, voce, chitarre e mandolino, Len Small, voce e basso, Danny Kathriner, voce e batteria.
Come ospiti troviamo Steve Rauner, tastiere e mandola già membro del gruppo, e eccellenti musicisti della St. Louis area: John Horton, chitarre, John Higgins, dobro e pedal steel, K. Schultz, cello, che, con centrate apparizioni, riescono a sublimare le già ricche e variegate sonorità di Anniversary.
Solide radici nella tradizione americana, capacità di armonizzare, un old-time feeling che è un riuscito mixage di country-rock anni ‘70, folk, bluegrass e rock. Si autodefiniscono infatti: “un midwestern mix di questi generi… tutto quello che c’è tra Bill Monroe ed i Rolling Stones”.
Iperbole a parte, perché, a volte, tutto e niente sono la stessa cosa, questi nipoti dei Byrds e dei Flying Burrito, fratelli minori di Jayhawks e dei Son Volt, mettono una giusta dose di contemporaneo nella tradizione, arricchendola con tocchi di acustica fantasia, spunti di grande estro quando non di virtuosismo (con il violino e le voci su tutti).
Quando i revivalisti si muovono con un repertorio completamente originale e di gran presa, tra gli ampi spazi che stanno tra country e rock, il discorso è spesso interessante. Salite, vi troverete in prima classe.
Glitterhouse GR 423 (Country Rock, 1997)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 25, 1998